Toro, Darmian crede a D'Ambrosio:| 'Non era rigore'
Non sarà stato clamorosamente fantasma come quello dell'Olimpico romano di una settimana fa, però il rigore assegnato ieri alla Fiorentina e dunque contro il Torino, il secondo consecutivo nell'arco di meno di una settimana, fa discutere. E non solo perché a commetterlo è lo stesso giocatore che già era stato suo malgrado protagonista con i giallorossi. Il fatto che a fischiarlo sia stato il tanto chiacchierato Damato di Barletta, quello, tanto per intendersi, della infuocata finale di andata dei playoff del 2010 contro il Brescia, aggiunge un pizzico di peperoncino a un altro, l'ennesimo episodio che finisce per penalizzare il Torino. Raccontano che Danilo D'Ambrosio, autore dell'intervento su Cuadrado sanzionato dal direttore di gara con l'assegnazione del penalty, fosse furibondo a fine partita. Già in campo non aveva esitato a scagliarsi verso Damato, manifestando le proprie ragioni. 'Non era calcio di rigore, non l'ho proprio toccato', è andato avanti a ripetere il terzino destro adattato a sinistra.
'VEDO POSITIVO' - Penserà a una maledizione, D'Ambrosio. A maggior ragione dopo questa curiosa casualità. Normale arrabbiarsi, specialmente quando ballano punti preziosi. D'Ambrosio ha ribadito la propria innocenza ai compagni, nel ventre dell'Olimpico. Lo ha rivelato Matteo Darmian: 'Negli spogliatoi Danilo ci ha giurato che non c'è stato contatto con Cuadrado e che quello non era rigore. Io gli credo'. Ma ormai è inutile attorcigliarsi attorno a un episodio ormai finito in archivio. Darmian, almeno, la pensa così. E vuole leggere in positivo la doppia rimonta viola sui granata: 'Vedo il bicchiere mezzo pieno, esattamente come i miei compagni. E' chiaro che due punti in più sarebbero stati fondamentali e ci avrebbero fatto molto comodo, però abbiamo fermato la corsa della Fiorentina, che arrivava da cinque successi consecutivi. Bravi noi, dunque. Raddoppiare sull'1-0 avrebbe rappresentato una svolta, ma sul gran tiro di Santana è stata decisiva una parata formidabile di Viviano. Sono anche molto contento per la nostra reazione sull'1-1, dopo il rigore. Avremmo potuto abbatterci, invece abbiamo spinto per vincerla e siamo riusciti a segnare: non era certamente semplice, è un segnale di compattezza e di personalità. In un aspetto siamo stati molto abili: chiudere gli spazi e ripartire efficacemente, riuscendo a mettere in difficoltà una squadra forte e organizzata'.
OGGI A PORTE CHIUSE - Nella ripresa la fatica ha cominciato a penetrare nei muscoli granata. L'armata di Montella ha percepito la flessione. E ha colpito. Ma per Darmian la prestazione del Torino 'rappresenta in ogni caso il miglior biglietto da visita per affrontare una partita attesissima come il derby. Ci arriviamo forti di un risultato comunque positivo, perché abbiamo incamerato un punto contro quella che attualmente è la seconda forza del campionato. E poi forti di una prestazione incoraggiante. La Juventus è la squadra da battere, è la più forte: ma noi ci siamo. Lo stiamo dimostrando. In senso assoluto sarà una settimana intensa e particolarmente delicata. Perché non è certamente nostra intenzione sottovalutare l'impegno in coppa Italia: a Siena mercoledì vogliamo vincere e superare il turno. Ce la possiamo fare. E poi ci concentreremo sul derby: per me è il primo, sarà una grande emozione. Non vedo l'ora di viverlo in prima persona'. Intanto, questa mattina, il Torino si ripresenterà sul campo della Sisport (seduta a porte chiuse) per preparare il doppio appuntamento.
(Tuttosport - Edizione Locale)