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  • Toromania: dov'è il vero Izzo? Questo non è da Inter, ma neanche da Torino

    Toromania: dov'è il vero Izzo? Questo non è da Inter, ma neanche da Torino

    • Andrea Piva
    Aveva probabilmente immaginato una serata diversa Armando Izzo, una serata da protagonista in positivo davanti agli occhi di Antonio Conte e di Beppe Marotta, che da tempo lo stavano seguendo con grande interesse ma non hanno ancora rotto gli indugi. Contro l’Inter, invece, il difensore del Torino è stato protagonista in negativo, con quel pallone perso a centrocampo che ha dato il via al contropiede del 3-1 nerazzurro che ha chiuso la partita. 

    Certo, se il Toro ha incassato la diciottesima sconfitta di questo campionato la colpa non è del solo Izzo: basta rivedere le immagini dei primi due gol dell’Inter per accorgersi facilmente quanto il problema non sia stato la prestazione di un singolo ma è lampante che i meccanismi di squadra in fase difensiva non abbiano funzionato. Da un giocatore come Izzo però era lecito aspettarsi qualcosa in più anche ieri sera: è un difensore con qualità importanti, roccioso, difficile da saltare, ma come troppo spesso gli è capitato quest’anno a San Siro non è sembrato scendere in campo con la giusta concentrazione e cattiveria. Un’impressione avuta non solo per via dell’errore che ha portato al 3-1, basti pensare infatti anche a quel pallone giocato nel primo tempo per Meité, marcato da Gagliardini al limite dell’area, che ha permesso all’Inter di creare un’importante palla-gol. 

    L’Armando Izzo visto ieri sera a San Siro non è da Inter ma non è neppure da Torino. Per raggiungere la salvezza servono giocatori attenti, concentrati e affamati: serve il miglior Izzo, quello che si è visto lo scorso anno e solamente a tratti in questo campionato, quello che ha attirato su di sé le attenzioni dell’Inter e di società importanti all’estero, quello che si è guadagnato anche la maglia della Nazionale. 

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