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  • Toromania: ecco perché serve avere uno stadio di proprietà. Cairo ci pensi

    Toromania: ecco perché serve avere uno stadio di proprietà. Cairo ci pensi

    • Andrea Piva
    Qual è uno dei vantaggi dell’avere uno stadio di proprietà? Poter giocare tutte le partite casalinghe nel proprio impianto, davanti ai propri tifosi. Una risposta banale, ma le vicende recenti riguardanti il Torino ci insegnano che a ben pensarci così tanto banale non lo è: Belotti e compagni saranno infatti costretti a traslocare in un’altra città per la partita d’andata del secondo turno preliminare di Europa League. Non una partita come un’altra ma la tanto attesa sfida d’esordio nella coppa continentale. 

    Pochi giorni prima dal debutto europeo del Torino contro una tra Debrecen e Kukesi all’Olimpico Grande Torino si esibiranno in concerto Laura Pausini e Biagio Antonacci: un concerto già programmato da tempo che renderà lo stadio impraticabile per una partita di calcio fino a fine mese. Dopo che l’esibizione canora delle due star della musica italiana sarà terminata, infatti, saranno necessari i lavori di rizzollamento del prato: è così che la squadra granata dovrà spostarsi ad Alessandria o Udine (molto più probabilmente nella prima località) per giocare la gara casalinga di Europa League. 

    Quando nel 2005 acquistò il Torino, Urbano Cairo aveva palesato un certo interesse nell’acquistare l’Olimpico di proprietà del Comune per farlo diventare lo stadio della società granata. Non se ne fece nulla e, al momento, l’interesse sembra essere scemato. Ma per crescere, consolidarsi, rinforzarsi anche a livello economico (il calcio inglese questo insegna) l’avere uno stadio di proprietà aiuta. Molto. Torino è l’unica città italiana ad avere due impianti omologati per disputare le coppe europee, potrebbe diventare anche la prima città italiana ad avere due stadi di proprietà per le sue due squadra. Cairo ci pensi, il suo Torino potrà beneficiarne. 

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