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  • Toromania: il Toro al Filadelfia è solo un sogno, ma perché non farlo?

    Toromania: il Toro al Filadelfia è solo un sogno, ma perché non farlo?

    • Andrea Piva
    “Le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia” diceva Erasmo da Rotterdam. Immaginare di rivedere davvero il Toro giocare al Filadelfia è forse realmente il frutto di una lucida e visionaria follia, di sicuro è un’idea tra le migliori che potevano essere partorite in un periodo di grande incertezza, come l’attuale, per il mondo del calcio (ma non solo). Se il campionato riprenderà, come sembra, le partire saranno probabilmente a porte chiuse: è così c’è chi ha pensato che possa essere una buona soluzione far giocare al Torino le ultime sette gare casalinghe al Filadelfia, nella propria casa, anziché all’Olimpico Grande Torino. 

    L’idea è stata lanciata da Domenico Beccaria, il presidente del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata nonché consigliare della Fondazione Filadelfia, toccherà ora alla società granata capire se questa possibilità esiste veramente. Per non creare illusioni o false aspettative, meglio definire subito che, per una lunga serie di motivi, ottenere l’ok dalla Lega per cambiare il proprio campo da gioco non sarà per nulla facile. Andrebbe implementato l’impianto di illuminazione, dovrebbero essere installate le tecnologie per la Var, la goal-line technology e anche per i cartelloni pubblicitari: tutta una serie di problematiche di non semplice soluzione.

    Ma sognare e sperare non costa nulla. E il sogno di rivedere il Toro giocare su quel campo, dove sono stati vinti sei dei sette scudetti, dove è nata la leggenda del Grande Torino, dove Oreste Bolmida suonava la tromba e Valentino Mazzola si rimboccava le maniche, è uno dei più dolci e belli che un tifoso granata possa fare.

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