Toromania: la lezione di Liverpool
Ma da Liverpool non sono arrivate solo buone notizie come, d'altronde, il 3-1 subito testimonia. La prima lezione che l'amichevole ha impartito a Walter Mazzarri riguarda Iago Falque: nel caso (tutt'altro che scontato) in cui lo spagnolo dovesse rimanere, l'allenatore dovrà lavorare molto per farlo adattare al ruolo di secondo punta. Falque ad Anfield è apparso spaesato, fuori dal gioco, ha lasciato più volte Andrea Belotti lottare da solo in mezzo ai difensori in maglia rossa e i palloni che ha toccato finché è rimasto in campo si possono contare sulle dita della mano.
L'altra grande lezione, che si spera che il presidente Cairo e al direttore sportivo Petrachi abbiano appreso, riguarda il centrocampo: a questo Torino mancano giocatori di qualità in mezzo al campo, giocatori in grado di prendere per mano le redini del gioco e far fare il salto di qualità alla squadra. Soualiho Meité, l'unico rinforzo arrivato dal mercato a centrocampo è giovane, ha margini di miglioramento, ma non è certo il giocatore che eleva il tasso tecnico della squadra: deve crescere, imparare a toccare una volta in meno il pallone per non andare costantemente a incartarsi contro gli avversari. Tomas Rincon e Daniele Baselli, per quanto siano buoni giocatori, utilissimi alla squadra, non sono neanche loro quelli in grado di far fare il tasso di qualità.
Servono rinforzi a centrocampo e questo lo si sa da almeno un anno; arriverà Rade Krunic dall'Empoli, ma potrebbe non bastare. Liverpool-Torino ha insegnato a tutti qualcosa, ora non resta che sperare che Mazzarri, Cairo e Petrachi abbiano imparato la lezione.