Calciomercato.com

  • Tra Usa e Iran è sempre una partita politica

    Tra Usa e Iran è sempre una partita politica

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    Impossibile che sia soltanto calcio. Quando le nazionali di Usa e Iran scendono in campo la politica prende a sovrastare tutto e a rendere un tono altamente drammatico alla vigilia della gara. È così fin dalla prima volta che le due nazionali si sono affrontate in una fase finale dei Mondiali, a Francia 1998. Continuerà a esserlo ogni volta che si incroceranno. E non poteva non esserlo in vista della gara di domani sera a Doha (ore 20 italiane, stadio Al Thumama) che per di più è praticamente uno spareggio per il passaggio agli ottavi di finale.

    In un quadro dei rapporti diplomatici che fra i due paesi è sempre molto teso si è inserita la polemica tutta calcistica delle ultime ore che ha portato il regime iraniano a chiedere l'esclusione della nazionale Usa dal mondiale. Una richiesta clamorosa, destinata a cadere nel vuoto ma pesante abbastanza da aggiungere pepe a una vigilia già tesa. A motivarla è stata una mossa comunicativa adottata da US Soccer, la federazione calcistica statunitense, attraverso i propri canali social. In una grafica che dà notizia delle tre gare della nazionale statunitense nel girone eliminatorio è stata pubblicata un'immagine della bandiera iraniana priva del simbolo della repubblica islamica. E non è dato sapere se si tratti di svista o intenzione, ma di sicuro a Teheran non l'hanno presa bene. Tanto più in questo momento storico che vede il regime impegnato a affrontare il dissenso interno e a reprimerlo in modo brutale. Una 'dimenticanza' del genere, da parte del nemico storico, non sarebbe stata tollerata già in condizioni normali. Figurarsi in un momento del genere.

    Fra l'altro, la temperatura nervosa fra le due nazioni calcistiche è stata ulteriormente surriscaldata dalle dichiarazioni di Jürgen Klinsmann, che ormai è statunitense d'adozione e ha ritenuto di attaccare frontalmente la nazionale iraniana e il suo ct, il portoghese Carlos Queiroz, per il modo di comportarsi in campo. Queiroz gli ha risposto a tono, augurandosi fra l'altro che lo stesso Klinsmann venga estromesso dalla commissione tecnica Fifa che sta valutando il mondiale. Successivamente Klinsmann ha provato a correggere il tiro ma ormai l'aveva combinata,

    Dunque l'avvicinamento alla partita è particolarmente teso. Ciò che non comporta debbano esserci conseguenze sul campo. Quando nel 1998 le due nazionali si affrontarono in Francia, la vigilia era stata segnata anche in quel caso da un sovraccarico di motivi politici. Ma poi in campo le due squadre si limitarono a giocare a calcio e ne venne fuori una partita gradevole, vinta 2-1 dagli iraniani. Magari anche domani le due squadre metteranno fra parentesi le motivazioni extra-calcistiche. C'è da conquistare la fase a eliminazione diretta e quella è la cosa che conta di più.

    @Pippoevai

    Altre Notizie