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  • Tradita da Pedro, è una Roma in stile Liedholm: in 10 gioca meglio del Sassuolo. Ma il pari delude tutti

    Tradita da Pedro, è una Roma in stile Liedholm: in 10 gioca meglio del Sassuolo. Ma il pari delude tutti

    • Enrico Maida
      Enrico Maida
    La cosa che non ti aspetti è che Pedro, un attaccante che ha frequentato i salotti di molti club della nobiltà europea, si faccia cacciare dal campo dopo 40 minuti non per proteste, come sarebbe plausibile per un giocatore esposto ai calcioni altrui, ma per due falli tattici. Per evitare cioè  le temibili ripartenze del Sassuolo, che in questa stagione anomala hanno fatto male a tanti. Sui due falli giudicati con il massimo della severità dall’arbitro Maresca, non un fuoriclasse della categoria, c’è poco da dire: il regolamento parla chiaro. E anche sulla successiva decisione ostile, il gol annullato alla Roma per un fallo molto discusso di Dzeko su Locatelli, bisogna chiamare in causa il Var, che ha di fatto cancellato il possibile vantaggio firmato da Mkhitaryan dopo un clamoroso svarione di Marlon. 

    I cinque minuti più pazzi del mondo hanno fatto perdere la trebisonda  al mansueto Fonseca, mai visto così irritato nei confronti dei fischietti. Al punto di essere a sua volta espulso per avere manifestato il suo sdegno. Con un uomo in meno e con la panchina lasciata a Campos, che non parla una parola di italiano, gli aficionados giallorossi hanno temuto il peggio. Mentre Friedkin padre e Friedkin figlio, in tribuna con la mascherina d’ordinanza, si scambiavano occhiate perplesse. E trovando motivi di stizza quando il Var cancellava  il gol di Mkhitaryan, proprio a ridosso dell’intervallo.

    De Zerbi, che è uomo competente e ambizioso, pensava giustamente di potere, anzi di dovere vincere la partita sfruttando i vantaggi della superiorità numerica. E tanto per ribadire la sua fiducia, ha buttato nella mischia Raspadori, un ragazzo talentuoso su cui scommetterei. Ma il calcio è bizzarro come una vecchia marchesa. La Roma, infischiandosene della logica, prendeva il sopravvento, colpiva un palo, confezionava due tre palle gol, reclamava invano un rigore su cross di Spinazzola e soprattutto affermava una superiorità indiscussa con la crescita di Dzeko e, insomma dava ragione al vecchio Liedholm, sostenitore della teoria secondo cui in 10 si gioca meglio.

    La partita diventava una specie di hellzapoppin' con continui e spesso irrazionali capovolgimenti di fronte. De Zerbi pensava di avere indovinato la carta vincente quando Haraslin, un marcantonio slovacco chiamato a rimpiazzare Boga, non  pervenuto, spediva sotto l’incrocio il pallone del colpaccio. Ma il sadismo del Var è ormai risaputo: un piedino in fuorigioco cancellava la vittoria del Sassuolo e fissava il pareggio senza gol, giusto e amaro, ad ascoltare le parole di De Zerbi, chiaramente deluso. 


    ROMA-SASSUOLO 0-0, IL TABELLINO

    Espulsi: 41′ Pedro (doppia ammonizione), 46′ Fonseca (per proteste)

    Ammoniti: 11′ Pedro, 18′ Maxime Lopez, 25′ Villar, 46′ Mirante, 69′ Raspadori, 79′ Obiang 

    ROMA (3-4-2-1): Mirante; Kumbulla, Cristante, Ibanez; Karsdorp; Pellegrini (82′ Diawara), Villar, Spinazzola; Pedro, Mkhitaryan; Dzeko (85′ Mayoral).
    Allenatore:  Fonseca.

    SASSUOLO (4-2-3-1): Pegolo; Ahyan, Marlon, Ferrari, Rogerio (82′ Kyriakopulos); Locatelli, Obiang (86′ Bourabia); Berardi, Maxime Lopez (45′ Raspadori), Boga (73′ Traorè); Djuricic (73′ Haraslin). All. De Zerbi


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