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  • Tramontana: 'Inter, una rondine non fa primavera. A Liverpool è quasi impossibile, ma....'

    Tramontana: 'Inter, una rondine non fa primavera. A Liverpool è quasi impossibile, ma....'

    • Filippo Tramontana
      Filippo Tramontana
    Non parliamo troppo presto perché si sa che “una rondine non fa primavera”, ma la roboante vittoria casalinga contro la Salernitana può essere quel sospiro di sollievo che i tifosi nerazzurri aspettavano ormai da un lunghissimo mese senza successi e gol. I numeri parlano chiaro, nel mese di febbraio la squadra di Inzaghi ha giocato 4 partite di campionato pareggiando contro Napoli e Genoa e perdendo contro Milan e Sassuolo, se allarghiamo il discorso alle coppe l’unico sorriso è arrivato dalla vittoria ottenuta in casa contro la Roma di Mourinho.

    Un febbraio nero, anzi nerissimo che ha rimesso in discussione l’intero campionato che, fino al minuto 75 del derby, sembrava correre deciso verso la Milano nerazzurra. Ovviamente, non è un mistero, il pessimismo tra i tifosi cominciava a serpeggiare e anche la partita casalinga contro l’ultima in classifica, che fino a un paio di mesi fa sarebbe stata una formalità, poteva fare paura. Dopo qualche minuto di insicurezza e occasioni sciupate (anche Verdi si è mangiato un gol sullo 0-0) finalmente la liberazione: Lautaro si sblocca e interrompe la maledizione. L’Inter svolta, segna a raffica e per la prima volta dopo 5 mesi lo fa con entrambe le punte titolari in gol.

    Serviva una prestazione così, era necessaria una vittoria convincente per provare a ritrovare la verve che il mese di febbraio aveva annullato. E’ solo una partita ma con un match si può provare anche a ritrovare quelle sensazioni che l’Inter aveva perso da un po’. La classifica ancora non è chiara, la lotta è serrata, il Milan continua a stupire e a vincere gli scontri diretti mandando un chiaro segnale ai campioni d’Italia in carica. Per conquistare la seconda stella i nerazzurri dovranno sudarsela, dovranno cominciare a vincere sul serio partita dopo partita, ogni punto lasciato indietro potrebbe essere fatale per il proseguo del sogno dei tifosi interisti.

    A Torino sarà la prima di tante battaglie. La squadra di Juric è capace di esaltarsi con le grandi e la sua lotta per la salvezza non è ancora giunta al termine nonostante il grande vantaggio sul Venezia terzultimo. Prima di rivolgere i pensieri ai granata però l’Inter dovrà provarci con il Liverpool. Lo 0-2 dell’andata, seppur non meritato, è un ostacolo quasi impossibile da superare. L’obiettivo diventa forse quello di giocarsela al massimo proseguendo su quel sentiero fatto di ricerca della consapevolezza nelle proprie forze e capacità.

    La partita sarà difficilissima, il Liverpool è una delle 4/5 migliori squadre del pianeta. Per la prima volta dopo tanto tempo la squadra non avrà addosso la pressione di dover vincere per forza e potrà forse gestire in maniera più tranquilla il match. Rimontare uno svantaggio di due gol contro uno squadrone come il Liverpool ad Anfield sarebbe un’impresa storica e quindi realisticamente difficile da realizzare.

    Quello che sembra certo è che il pericolo di sentirsi inferiori al Liverpool non esisterà, la pressione del risultato ad oggi non c’è e per questo motivo dovrebbe essere più facile gestire le emozioni all’ingresso nella casa dei Reds. L’assenza di Barella, come già successo a San Siro nel match di andata, sarà molto pesante. Non si possono “regalare” giocatori del genere ad avversarie formidabili come la squadra di Klopp. Credo di non sbagliare a pensare che l’obiettivo non sarà quello quasi impossibile di qualificarsi ma sarà doveroso privare ad alzare l’asticella della concentrazione e della fiducia, solo così si potrà continuare a credere nel sogno tricolore.

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