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  • Trump come Salvini, crollo nei sondaggi. Clamorosa rimonta di Biden, ma il presidente ha l'arma segreta

    Trump come Salvini, crollo nei sondaggi. Clamorosa rimonta di Biden, ma il presidente ha l'arma segreta

    C’è qualcosa che unisce Matteo Salvini a Donald Trump: il crollo nei sondaggi. Il rivale Joe Biden lo ha appena scavalcato di sei punti. Le divisioni all’interno dei Democratici sembravano fino a poche settimane fa poter spalancare le porte a una riconferma di Trump alla Casa Bianca. La scelta lampo di Joe Biden e la crisi del coronavirus invece stanno complicando non poco i piani del tycoon.
    Usa Today ha pubblicato un sondaggio realizzato dalla Suffolk University che vede il Presidente in netto ritardo rispetto al suo avversario:

    Joe Biden - 44%
    Donald Trump - 38%
    Indipendenti - 8%
    Indecisi - 9%
    Non rispondono - 1%

    La percentuale degli indecisi non sembra essere così alta da poter ipotizzare a sei mesi dal voto un recupero del magnate.
    Un altro sondaggio realizzato dall’istituto Siena e relativo soltanto allo stato di New York, il più tragicamente colpito dal coronavirus, vedrebbe addirittura Biden avanti di 35 punti rispetto al Presidente.
    Il presidente per risalire nei sondaggi ha bisogno di tornare a viaggiare, a incontrare il «Paese reale»: comizi accaldati davanti a folle di fan adoranti invece delle domande insolenti dei giornalisti durante le conferenze stampa alla Casa Bianca. Già, ma come si fa a organizzare una platea di supporter in tempi di distanziamento sociale? Mistero, anche se The Donald ha già in programma tra una settimana un viaggio in Arizona e ne annuncia un altro in Ohio a breve.
    Anche nel 2016 quasi tutti i sondaggi nazionali lo davano per perdente. Stavolta, però, è diverso: i sondaggi sono focalizzati sugli Stati-chiave e vengono da fonti non sospette: il partito repubblicano e l’organizzazione della campagna presidenziale. I suoi strateghi elettorali sostengono che il crollo di popolarità dipende, oltre che dalle difficoltà economiche, dalle sue ruvide conferenze stampa che non piacciono agli elettori centristi e agli indipendenti, indispensabili per la rielezione. Trump non è però dell’avviso e intanto scalda i motori dell’Air Force One alla riconquista della “sua” America.
     

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