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  • Turrini a CM: 'Leclerc merita una Ferrari all'altezza. I Mondiali in Qatar come in Russia e Cina. E li vince Lukaku!'

    Turrini a CM: 'Leclerc merita una Ferrari all'altezza. I Mondiali in Qatar come in Russia e Cina. E li vince Lukaku!'

    • Daniela Bertoni
      Daniela Bertoni
    Caro Leo Turrini, almeno la Ferrari e Leclerc hanno chiuso il mondiale con un doppio secondo posto…
    “E non è male, se uno ripensa al 2021. Ma fino a luglio ci eravamo illusi e il disincanto pesa”.

    Ad Abu Dhabi ha vinto ancora Verstappen.
    “Ma il vero eroe della domenica è stato Leclerc, fidati. Ha guidato da fuoriclasse, facendo una sosta sola. È un ragazzo che merita di essere sostenuto, sempre e comunque”.

    Dovresti dirlo a Binotto, magari.
    “Eh, ci sono situazioni sulle quali spetta ai vertici della azienda di Maranello decidere. La mia opinione in merito la conosci”.

    Ripetila.
    “Se il presidente Elkann, il suo vice Piero Ferrari e l’ad Vigna hanno fiducia nella gestione dell’interista Binotto, debbono lasciarlo lavorare, aiutandolo a correggere limiti ed errori. Se non si fidano più, hanno l’obbligo di cambiare. Basta che ci sia chiarezza”.

    Previsioni?
    “Nebbia fitta in Val Padana. Magari si diraderà nelle prossime settimane”.

    Ma nel 2023 la Ferrari sarà finalmente in grado di battere la Red Bull?
    “Se rende finalmente affidabile il motore e se la smetta con gli autogol al muretto, perché no? Però non sarà semplice, per questo servono scelte trasparenti. Io sono contrario alle rivoluzioni, Vasseur non mi convince, non è che uno perché è francese è il nuovo Jean Todt. Vabbè, poi qualcuno deciderà”.

    È stato bello il saluto di tutto l’ambiente a Vettel.
    “Seb è una grande persona. È stato un ottimo pilota, anche se in Ferrari ha fallito l’obiettivo. Ma io non ho mai conosciuto un driver così innamorato della Scuderia come questo ex ragazzo tedesco”.

    Per un mondiale appena finito ce n’è uno che inizia in Qatar, fra mille polemiche…
    “Guarda, la vera schifezza è che in nome dei petroldollari la Fifa abbia accettato di assegnare la Coppa fuori stagione, nel deserto, in un paese senza cultura calcistica. Sul resto è il trionfo dell’ipocrisia”.

    In che senso?
    “Il Qatar non rispetta gli standard occidentali in termini di libertà e rispetto dei diritti umani. Chiedo per un amico: li rispettava forse la Russia di Putin, che ospitò il Mondiale quattro anni fa? E come la mettiamo con la Cina, che in meno di quindici anni ha ospitato sia l’Olimpiade estiva che quella invernale? Non ci si può indignare a intermittenza, ecco”.

    Come se ne esce?
    “Senti, più della metà dei paesi del mondo sono in mano a dittature. Se il principio è non andare in quei luoghi, io ci sto. Ma deve valere sempre, per tutti. E aggiungo io una domanda, se posso”.

    Puoi.
    “Fecero bene o fecero male Panatta, Barazzutti, Bertolucci, Zugarelli e Pietrangeli ad andare a vincere la Coppa Davis nel Cile di Pinochet? Fecero bene o fecero male Bearzot, Pablito e Cabrini a giocare il Mundial del 1978 nella Argentina dei generali assassini? Io invidio a chi certezze in tasca”.

    Beh, è una certezza che per l’Italia del pallone il problema non si pone, visto che il mondiale lo guardiamo in tv.
    “E tu dimmi che testa hanno in FIGC, come si fa a fissare l’inutile amichevole con l’Austria nel giorno della inaugurazione del torneo iridato? Roba da matti”.

    Ma in Qatar chi la alza, la Coppa?
    “Il Belgio, se Lukaku è sano…”

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