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  • Tutto sulla lettera di Icardi all'Inter: 15 pagine, 29 testimoni, 27 domande, i casi Esposito e Puscas. Arriva da Campobasso

    Tutto sulla lettera di Icardi all'Inter: 15 pagine, 29 testimoni, 27 domande, i casi Esposito e Puscas. Arriva da Campobasso

    • Pasquale Guarro
    Volano gli stracci tra l’Inter e Mauro Icardi, che adesso passa alle vie legali. Il centravanti argentino, come si evince dalla lettera che il suo avvocato ha recapitato in corso Vittorio Emanuele (dove probabilmente la società conserva ancora la sede legale), si sente vessato per il trattamento discriminatorio e per le continue esclusioni dal lavoro tattico insieme al resto della squadra. La Pec è partita dallo studio legale dell’avvocato Giuseppe Di Carlo, sito a Campomarino (CB), il quale si è rivolto al collegio arbitrale della FIGC per garantire al suo assistito l’immediato reintegro in gruppo, formulando istanza di adozione del rito accelerato. 

    COSA CHIEDE ICARDI? - Sostanzialmente Icardi tramite il suo avvocato ha chiesto esplicitamente all'Inter il reintegro completo in rosa con la possibilità di partecipare attivamente a tutte le fasi dell'allenamento come per i compagni della prima squadra. Inoltre, l’avvocato dell’argentino chiede a titolo di risarcimento la somma di 1.501.500.00 cifra che rappresenta non meno del 20% dell'attuale ingaggio.

    Il documento è dettagliato, fitto di prove atte a dimostrare come Icardi, nonostante sia un calciatore affermato e di indiscusso valore, venga considerato al pari (o meno) di un Primavera. È proprio su questo punto che batte la difesa di Mauro Icardi, che sottolinea come al calciatore siano stati preferiti Esposito e Puscas, probabilmente nel tentativo di spingerlo ad accettare la cessione. Dal momento in cui la società ha dichiarato Icardi estraneo al progetto, si legge dal documento, si sono verificati diversi eventi discriminatori nei confronti del calciatore, come: l’esclusione da ogni iniziativa pubblicitaria e/o di marketing e/o di promozione che riguarda l’F.C. Internazionale Milano S.p.A (prendendo ad esempio l’assenza di Icardi nello shooting per la presentazione delle nuove maglie); il ritiro della maglia numero 9, nonostante con quella maglia e con quel numero abbia segnato 124 reti nelle ultime 5 stagioni; l’esclusione dalla rosa a seguito della comunicazione da parte di Icardi di voler rispettare il contratto che lo lega all’Inter fino al giugno del 2021, probabilmente, anche con la maldestra finalità di “spingerlo” ad un trasferimento ad altro club

    A corredo della PEC ci sono anche innumerevoli articoli della stampa specialistica, che evidenziano come Icardi abbia ricevuto diverso trattamento rispetto agli altri componenti della rosa, subendo anche l’esclusione dalla chat della squadra, nella quale vengono comunicati gli orari e le modalità dell’allenamento. Comunicazioni che il calciatore riceve ugualmente in forma privata. 

    A testimonianza di quanto documentato, la difesa di Icardi chiama in testimonianza 27 calciatori (tutti i componenti della rosa) e i due agenti, Pino Letterio e Ulisse Savini, che da anni collaborano con Wanda Nara. Proprio Ulisse Savini e Pino Letterio sono i fondatori dell’agenzia Top Eleven, seguita nelle pratiche legali dall’avvocato Giuseppe Di Carlo. Le 29 persone di cui sopra, sono chiamate a testimoniare su 27 punti evidenziati dall’accusa, che raccontano in modo dettagliato tutte le esclusioni di Icardi dagli allenamenti di inizio ritiro.

    Questo l’articolo 7 cui fa riferimento la difesa di Icardi nell’esposizione della difesa al proprio assistito: 

    Il Calciatore ha diritto di ottenere, con ricorso al CA, il risarcimento del danno e/o la risoluzione del Contratto quando la Società abbia violato gli obblighi contrattuali cui è tenuta nei suoi confronti. 

    12.2.  Nell’ipotesi di violazione della previsione di cui sub 7.1., il Calciatore può diffidare per iscritto la Società, invitandola ad adempiere. Qualora la Società non adempia spontaneamente entro il termine perentorio di giorni 3 (tre) dalla ricezione della diffida, il Calciatore può adire il CA per ottenere a sua scelta la reintegrazione ovvero la risoluzione del Contratto. In entrambi i casi il Calciatore ha altresì diritto al risarcimento del danno in misura non inferiore al 20% (ventipercento) della parte fissa della retribuzione annua lorda.  
     
    12.3. La richiesta di reintegrazione può essere proposta dal Calciatore anche nel procedimento promosso dalla Società ex 11.1. 
     
    12.4.  Se, dopo la pronuncia del CA di reintegrazione del Calciatore, la Società non provvede entro il termine di giorni 5 (cinque) dalla ricezione della comunicazione del dispositivo del lodo, il Calciatore ha diritto di ottenere dal CA la risoluzione del Contratto ed il risarcimento del danno, da determinarsi nella misura della retribuzione contrattuale dovuta fino al termine della stagione sportiva.   
     
    12.5.  Il CA, se ravvisa infrazioni di carattere disciplinare, nel caso previsto nel presente art. 12 e in ogni altro procedimento di sua competenza, provvede a rimettere gli atti avanti alla Procura Federale per eventuali provvedimenti di competenza. 

    12.6.  In ogni ipotesi in cui il Calciatore sia escluso, anche in via preventiva, dalla preparazione e/o dagli allenamenti con la prima squadra, resta comunque fermo l’obbligo della Società di fornire al Calciatore attrezzature idonee alla preparazione atletica e mettere a sua disposizione un ambiente consono alla sua dignità professionale ai sensi dell'art. 7.1., salva espressa rinuncia scritta del Calciatore.  

    12.7. La risoluzione del Contratto determina la risoluzione delle Altre Scritture. Il CA determina inoltre, in applicazione dei principi generali del diritto civile, gli effetti della risoluzione sulle intese di cui sopra sub art. 4.

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