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  • Udinesemania: Deulofeu, crederci sempre

    Udinesemania: Deulofeu, crederci sempre

    • Stefano Pontoni
    "Bisogna crederci sempre", parola di Gerard Deulofeu. E infatti lo spagnolo, anche nel momento più buio della sua carriera ci ha creduto.  

    Due anni terribili, nei quali non c'è stata traccia di quel baby prodigio che ai tempi della Masia del Barcellona tutti pensavano potesse ripercorrere le orme di Messi. Prima la rottura del legamento crociato a marzo 2020 in Watford-Liverpool lo costringe ad oltre 6 mesi di stop, poi un'altra stagione - la sua prima in bianconero - passata praticamente sempre ai box per via di tanti acciacchi e della paura di una ricaduta. 

    Per molti era finito, bruciato. "Non tornerà più quello di prima", attorno a lui soltanto scetticismo. Quei pochi minuti in cui Gotti lo schierava non facevano altro che confermare questa tesi. 

    A Udine, però, hanno continuato sempre a dargli fiducia, a trattarlo da top player, a credere che potesse tornare quello di un tempo, quello capace di incantare con la maglia della Roja.

    La numero 10, che fu in passato di leggende come Di Natale e di Zico, ha rappresentato non solo un'investitura ma anche e soprattutto uno stimolo enorme. "Crediamo in te", questo il messaggio della società e dell'allenatore.

    Il gol, che ha permesso all'Udinese di strappare un punto alla Juventus, ha allora il sapore della rinascita. Il destino toglie e dà, ieri sera allo spagnolo ha dato un pallone soltanto da spingere in rete. L'urlo è di gioia ma anche di liberazione, è l'espressione della sofferenza, di quei mesi passati a faticare in palestra senza mai vedere il campo. 

    Con lui gioisce il popolo bianconero, che da ieri sera può contare su un nuovo campione. L'erede di De Paul, volato a Madrid per vestire la maglia colchonera e coronare il sogno di giocare la Champions, l'Udinese lo aveva già in casa. Non ci può essere acquisto migliore di questo.

    Il futuro è tutto da scrivere. Deulofeu sa che ora lo aspetta la missione più difficile, riconfermarsi. La condizione non è ancora delle migliori, gioca al 60% delle sue possibilità e deve rimettere velocità e minuti nelle gambe. Con fatica e tenacia, però, può continuare a crescere, a stupire, a prendersi davvero questa squadra sulle spalle.

    La fiducia c'è, lui ci crede, noi ci crediamo. Bentornato, intanto, Deulo.

     

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