Ulivieri: '4 italiani in Premier, ecco chi farà meglio. Curiosità su Mazzarri...'
Francesco Guidolin (Swansea) - Non è più giovanissimo, ha fatto tante esperienze, nel tempo ha mutato il suo credo calcistico, passando dall’essere un allenatore che basava tutto sul non far giocare gli avversari per poi contrattaccare, ad uno che ha scelto anche la manovra, preferibilmente in verticale, ma sempre manovra. Non è poco per un allenatore che, quando subiva una ripartenza, poteva sentirsi male per un mese. Ha dato ordine alla sua squadra, ha dato le distanze giuste e un’organizzazione di gioco, prendendosi la sua rivincita contro quelli che consideravano che, semmai questa squadra si fosse salvata, sarebbe stato all’ultimo secondo dell’ultima partita. Guidolin ha smentito queste previsioni.
Claudio Ranieri (Leicester) - Di lui si è scritto tantissimo, io credo che il succo stia nelle righe che abbiamo scritto precedentemente: un grande lavoro di equilibrio tattico, una squadra che in contrattacco era micidiale, un calcio che ha sorpreso tutte le altre squadre. Insieme a tutto questo l’annata di ogni singolo calciatore, che si è esaltato all’interno di un gruppo che Ranieri ha gestito in modo eccezionale. Per lui Premier League e Coppa dei Campioni.
Walter Mazzarri (Watford) - Viene da esperienze positive continuate: Acireale, Pistoiese, Livorno, Reggina (dove ha fatto un miracolo salvezza partendo da -12), Sampdoria, Napoli e Inter. I due anni in nerazzurro sono stati tribolati, credo che non avesse colpe (e i fatti dimostrano quanto questo sia vero) se non quella di non essere simpatico ad una piazza dove la simpatia è un valore importante. Mazzarri, che prima è andato a studiare in Inghilterra, che ha voluto capire il campionato inglese, che ha voluto vedere come ci si allena da quele parti, sicuramente cambierà i suoi metodi di allenamento cercando di adattarli alla mentalità inglese. E per quanto riguarda il modulo? Lui predilige la difesa a tre e questo parrebbe una bestemmia per gli inglesi, però Mazzarri sa anche cambiare. Questa curiosità rimarrà tale fino all’inizio della Premier.
Antonio Conte (Chelsea) - Avrà la squadra di gran lunga superiore a quella degli altri tre, partirà quindi da una posizione avvantaggiata. É un allenatore che crede molto nel suo metodo di lavoro e per questo penso che gli adattamenti saranno abbastanza leggeri. Fino ad ora è riuscito ad entrare nella testa dei propri calciatori, io credo che ci riuscirà anche in questa occasione.
Mentalità diverse, storie diverse, stili diversi, ma con una esperienza comune: quella d’aver allenato nei campionati italiani, dove il sapere tattico viene esaltato. É questo che i nostri allenatori, quando vanno all’estero, hanno in più degli altri. Chi dei quattro riuscirà a fare meglio? Lo strolago di Brozzi non si è mai espresso sulle classifiche, ma preso per i capelli direi Guidolin.