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  • Un cappuccino con Sconcerti: da Ibra a Ronaldo, da Lukaku a Immobile, tornano le grandi punte e il gioco all'italiana

    Un cappuccino con Sconcerti: da Ibra a Ronaldo, da Lukaku a Immobile, tornano le grandi punte e il gioco all'italiana

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    La classifica dei cannonieri è paradossalmente insolita. Primo Ronaldo, poi Lukaku, Immobile, Ibrahimovic, tutti nello spazio di due gol dopo ventuno partite. Cioè niente, stesso rendimento per tutti, tranne Ibrahimovic che ha fatto i suoi gol nella metà del tempo. Dove sta il paradosso? Nella nostra abitudine a considerare questa classifica come normale. Le squadre migliori, i cannonieri migliori. Non è così da un pezzo. Negli ultimi undici anni, quindi un’epoca, i migliori cannonieri non hanno mai giocato nelle squadre che hanno vinto il campionato.


    Parlo di Di Natale, Immobile, Cavani, Higuain, Dzeko, Icardi, Toni, Quagliarella. Lo stesso Ronaldo il primo anno di Juve è arrivato quarto con 21 reti, dietro a Piatek, 22. E l’anno dopo è arrivato secondo. La novità di questo campionato sta nella novità di questa classifica che sembra vecchia. E’ un ritorno alla grande punta determinante, a un gioco più riparato, meno brillante ma più di sostanza. Direi un buon gioco all’italiana. Inzaghi alla Lazio lo ha sempre fatto, Conte anche dove è andato, Pirlo ha cominciato forse in tempo, Pioli lo interpreta. E sono in testa.

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