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  • Un cappuccino con Sconcerti: nella Juve c'è una continuità di errori che spaventa. E manca l'anima

    Un cappuccino con Sconcerti: nella Juve c'è una continuità di errori che spaventa. E manca l'anima

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    La Juve è dentro una crisi che avendo tante origini, non ne ha una chiara, quindi è poco risolvibile. Non può essere solo una crisi tecnica. Diamo per buone le assenze, che si moltiplicano e fanno comunque riflettere all'utilità di fondare presente e futuro su giocatori logori che entrano ed escono da continui infortuni. Diamo per buona anche la sopravvalutazione della squadra, le possibilità scarse offerte dal mercato, diamo per comprensibili anche gli errori tecnici e quelli di scelta. Niente può giustificare però l'ultimo posto nel girone di Champions e i dieci punti di distacco in campionato. 



    C'è nella Juve una continuità di errori che spaventa, destabilizza il suo calcio e quello di tutti. Il calcio ha bisogno di un riferimento stabile, di un nemico sicuro, serve da punto di paragone, dà un colore prevalente alla realtà. Oggi la Juve non c'è più, cioè non esiste più un riferimento su come fare calcio in Italia. E non si riesce a capire perché, quindi non si riesce nemmeno a capire come andare oltre la Juve, quali siano le nuove regole da seguire. E' la grande crisi di un modello che è stato sempre il modello di tutti. E la conferma che nel calcio non bastano mai né i soldi, né la competenza. Serve l'anima. 

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