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  • Un cappuccino con Sconcerti: Trump e i mentitori del passato, perché lo fanno?

    Un cappuccino con Sconcerti: Trump e i mentitori del passato, perché lo fanno?

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    Non voglio paragonare Trump a Hitler, sarebbe sciocco, uso solo il suo esempio perché è attuale e può essere messo accanto a un modo di pensare la storia. In questi casi la domanda è sempre la stessa, perché lo fanno? Come possono non capire l’errore? Trump rappresentava la più grande nazione del pianeta e gridava alla Corea del Nord che i suoi missili erano più lunghi. Aveva condanne per bancarotta, era evidentemente inappropriato. Ma gli hanno creduto in settanta milioni di elettori proprio perché era inappropriato.

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    Hitler non credeva di essere cattivo, credeva che la propria durezza fosse terapeutica. Era convinto di essere il medico migliore per i mali del mondo. La follia è in fondo un tragico scambio di opinioni. Stalin è stato ugualmente dannoso e anche più chirurgico, ma partiva dall’altro lato del difetto. I grandi mentitori di solito non mentono, nessuno regge la vera menzogna. Si convincono di essere nel giusto e che qualunque mezzo giustifichi il loro comportamento. Ma la vera grandezza di vivere è capire quando è finita. Mettere la morte dentro la vita perché entrambe fanno la nostra storia. E che la vera follia è avere una sola verità.

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