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  • Un piccolo passo per la Nasa, un grande passo per l'umanità: 'C’è acqua sulla Luna'

    Un piccolo passo per la Nasa, un grande passo per l'umanità: 'C’è acqua sulla Luna'

    • Valeria Grassi
    È stata rivelata la presenza della molecola di acqua (H20) sulla Luna, ed è più accessibile del previsto.

    Siamo riusciti a confermare la presenza di acqua sulla superficie della Luna illuminata dal Sole, grazie al telescopio SOFIA. Non sappiamo ancora se possiamo usarla come risorsa, ma questa scoperta è la chiave per i nostri piani di esplorazione Artemis”, ha annunciato in un tweet Jim Bridenstine, amministratore della Nasa. Grazie al telescopio volante SOFIA (Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy) è stata rivelata per la prima volta la “firma” della molecola di acqua sul satellite della Terra: una scoperta che ha migliorato gli studi della Nasa sulla superficie lunare, capace di portare avanti l’esplorazione dello spazio profondo. 

    Entrata in possesso dalla Nasa nel 1997 e registrato con la sigla “N747NA”, SOFIA è un osservatorio aereo con un telescopio infrarosso di 2,5 metri; di fatto, può osservare lo spazio a 12 km di distanza dal suolo, evitando ogni possibile disturbo legato alla presenza del vapore acqueo negli strati atmosferici. Le tecnologie finora utilizzate per le rilevazioni non consentivano di distinguere se il segnale derivasse dalla molecola d’acqua o dall’idrossile (legato ai minerali): le indagini condotte per mezzo di tale strumento hanno superato ogni aspettativa e dissipato ogni dubbio, confermando ciò che, negli studi precedenti, era ancora soltanto un’ipotesi. 

    "Aver visto la firma spettrale della molecola d'acqua è un grande passo avanti, perché ci permette finalmente di risolvere una questione aperta da anni", ha commentato Enrico Flamini, presidente della Scuola Internazionale di Ricerche per le Scienze Planetarie (IRSPS), presso l'Università di Chieti-Pescara. Nello specifico, l'acqua sarebbe presente in abbondanza a latitudini più meridionali (circa 100-400 parti per milione), probabilmente sequestrata in matrici vetrose o rocciose. "Questo ci dice che la Luna potrebbe essere meno arida del previsto - precisa Flamini - ma non è ancora possibile stabilire quanta acqua ci sia e quanta sia utilizzabile: di certo questa scoperta ci aiuterà a pianificare meglio le future missioni".

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