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  • Una medaglia per Valerio, eroe con la sindrome di Down

    Una medaglia per Valerio, eroe con la sindrome di Down

    • Claudia Garavini
      Claudia Garavini
    Un semplice ragazzo quasi ventenne, un ragazzo che studia, nuota, lavora in un’azienda, fa lo scout, e se la passa alla grande: il suo nome è Valerio Catoia ed è affetto dalla sindrome Down. Quando aveva tre anni, i medici pensarono che il nuoto avrebbe aiutato il suo fisico gracilissimo. Adesso ha già vinto parecchie gare. 

    Poi un giorno, due anni fa, Valerio ancora minorenne era in vacanza con il padre e il fratello, nel bel mare di Sabaudia, spiaggia libera della Bufalara. 

    In quel momento accade qualcosa. Urla. Spavento. Due manine che si agitano, là dove l’acqua è profonda. Là dove inghiotte e nemmeno te ne accorgi. Un attimo e la bambina è già sotto. Il ragazzo disabile non pensa: fa. Si butta a capofitto. Si tuffa sotto l’acqua. Trova la bambina. Se la carica addosso. Sta attento a tenerle fuori dall’acqua la piccola testa. Sta attento che respiri. La riporta a riva. E dalla spiaggia, la folla lo applaude.

    La bambina ha 10 anni, si era allontanata troppo, era con una quattordicenne, il mare se la sarebbe presa, senza quel ragazzo coraggioso. 

    Nessuno gli ha detto grazie, ma lui rifarebbe altre cento volte ciò che ha fatto, perché è  generoso e non ha avuto paura: a differenza di tanti "abili" sapeva esattamente come comportarsi. «Valerio è un fiore che non fiorirà mai», l' aveva definito il genetista al momento della nascita. Invece quel fiore, a suo modo, è sbocciato e non intende fermarsi nel mare agitato della vita. Il segreto per non affogare, in fondo, è semplice, ha detto il ragazzo: «Bisogna sempre tenere su la testa». Valerio si è comportato eseguendo perfettamente quello che gli è stato insegnato a lezione. E non è una cosa scontata perché un conto è avere a che fare con un manichino ed un conto con una persona.

    Dal coraggioso salvataggio in spiaggia a un lavoro da bagnino. Per il ragazzo lo sport è un sogno che si può inseguire, nonostante tutto. Lavorare nel mondo dello sport è il sogno di Valerio, ed è anche l’obiettivo del progetto dell’Endas, un ente di promozione sportiva, per l’inserimento lavorativo di ragazzi disabili.

    Ha ricevuto, inoltre, diversi riconoscimenti e premi. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è sentito in dovere di chiamare Valerio al Quirinale e di nominarlo Alfiere della Repubblica e il 25 ottobre al Coni il giovane eroe paralimpico ha ricevuto il premio Fair Play, conferito a chi si distingue nella società per il proprio valore, per l'etica.

    I ringraziamenti, e tanti, arrivano ora in rete e Valerio viene celebrato come un eroe. Oltre ad aver vinto diverse medaglie questo giovane liceale del Manzoni di Latina è ora impegnato anche nell'atletica. Grazie al suo istinto e alle doti sportive ha dimostrato "davvero il piglio di un eroe”, come scrivono in tanti sui social network.

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