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  • Van Bommel: 'PSV speciale, è ora di rifarmi contro l'Inter come nel derby'

    Van Bommel: 'PSV speciale, è ora di rifarmi contro l'Inter come nel derby'

    L'allenatore del PSV Eindhoven, Mark van Bommel ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Contro l'Inter, ho perso la finale di Champions League nel 2010. Affrontarla col PSV è speciale. Sarà un piccolo derby per me. Sono passati otto anni da Madrid, ma fa ancora male. L'Inter di Mourinho era tatticamente perfetta. Però quando sono venuto al Milan nel gennaio 2011 mi sono rifatto. Vincemmo il derby di ritorno 3-0 e andammo 5 punti sopra l’Inter. A fine anno fu scudetto". 

    "In campionato siamo primi a punteggio pieno. Se perdiamo qualche partita però le cose possono cambiare. Al PSV capita che gli ex giocatori ritornino a fine carriera da allenatori. Questo club è una famiglia. Il nostro è il girone più difficile. Temo tutte e tre, ma tutti possono vincere contro tutti. Quando affronto il Barça è speciale, con loro ho vinto la Champions. In quella squadra c’erano Eto’o e Ronaldinho, due fenomeni. In semifinale contro il Milan vincemmo 1-0 a San Siro, al ritorno rischiammo in casa col gol annullato a Shevchenko. Mi piaceva il Milan degli olandesi. Quando arrivai a Milano ero felice. C’erano giocatori impressionanti come Ibrahimovic, Thiago Silva, Pato, Gattuso, Nesta, Inzaghi, Pirlo… Pensavamo solo al calcio, in fondo non avevamo bisogno di un allenatore. Tatticamente e mentalmente eravamo fortissimi. E c’era allegria". 

    "Gattuso è uno dei più forti con cui ho giocato. Rino come allenatore sta facendo bene, ma finora ha avuto poca fortuna. Però ha buone idee. Ho lasciato il Milan in lacrime perché è una famiglia: mi è bastato un anno e mezzo per capirlo. I tifosi intuiscono se un giocatore è pronto a morire per la sua squadra: noi eravamo così". 
    "Galliani? Meraviglioso, come Uli Hoeness nelle stagioni al Bayern. Era un papà per noi giocatori". 
    "Allegri ha vinto tanti scudetti, capisce di calcio. Non so se con Ronaldo la Juve sia la favorita per la Champions.
    Tutte le squadre in cui ha giocato Ronaldinho sulla carta erano le migliori… Poi, però, c’è il campo". 

    "Mio suocero van Marwijk? Con lui in panchina nell’Olanda ho perso la finale al Mondiale 2010. Sono stato il vice nell'Australia a Russia 2018. È stata la mia prima grande esperienza, come andare a scuola… Ora mi aiuta al PSV, ci segue per uno o due giorni alla settimana. Per prima cosa voglio i 3 punti, sempre. Li desidero anche quando non riusciamo a giocare bene. La cosa più importante nel calcio è vincere, tutto il resto è secondario". 
     

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