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  • Veloso svela i retroscena del suo ritorno al Genoa

    Veloso svela i retroscena del suo ritorno al Genoa

    • Marco Tripodi
    Sono molte le assenze, soprattutto nel reparto avanzato, a cui dovrà far fronte Ivan Juric nell'incontro di domenica contro il Bologna.

    A consolare parzialmente il tecnico di Spalato c'è però anche un importante rientro, quello di Miguel Veloso. Dopo aver scontato i due turni di squalifica rimediati in seguito all'espulsione patita con il Sassuolo, il portoghese tornerà abile e arruolato proprio nella prossima sfida in terra emiliana.

    Quanto sia pesata l'assenza di Veloso contro Napoli e Pescara lo evidenzia Il Secolo XIX in edicola questa mattina. Il quotidiano genovese snocciola una serie di dati per far comprendere come senza il lusitano il Genoa abbia perso lucidità ed incisività, dimezzando la media dei tiri a partita ed incontrando molte difficoltà in fase di costruzione del gioco.

    Il Secolo svela poi i retroscena del ritorno in rossoblù del mediano di Coimbra avvenuto quest'estate, quattro anno dopo il suo arrivederci alla Lanterna: “Ero svincolato – racconta Veloso, che a fine giugno ha concluso il suo contratto con la Dinamo Kiev – durante le vacanze Fabrizio (il figlio del presidente Preziosi, ndr) mi ha chiesto se volevo allenarmi per qualche giorno con la squadra, giusto per mantenermi in forma. Mi sono bastati pochi giorni per capire che qui c'era tutto quello che volevo. Un gruppo fantastico che mi ha accolto in maniera spettacolare. E un allenatore molto preparato e ambizioso”.

    Veloso, legato sentimentalmente alla figlia del presidente Paola dalla quale ha anche avuto un figlio lo scorso 12 settembre, dopo un'iniziale titubanza capisce che il Genoa è casa sua e piuttosto che cambiare nuovamente aria decide di tagliarsi addirittura lo stipendio di quasi due terzi: “All'inizio mi sembrava di disturbare. Poi ho provato e mi sono trovato benissimo. Durante il ritiro il mister e Fabrizio sono venuti a parlarmi, chiedendomi se mi faceva piacere restare. Ho detto loro che volevo giocare solo nel Genoa...”.

    Il resto è storia dei giorni nostri. Una storia ancora tutta da scrivere.

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