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  • Verratti in finale di Champions: simbolo d'Abruzzo, del Psg e della Nazionale. Ma non della Serie A

    Verratti in finale di Champions: simbolo d'Abruzzo, del Psg e della Nazionale. Ma non della Serie A

    • Angelo Taglieri
    Di strada ne ha fatta. E' partito da Manoppello e ora si gioca la finale di Champions League. Dal Volto Santo alla Catedral di Lisbona, lo Stadio da Luz, il sacro e il profano: Maro Verratti, con un pallone al piede, è il simbolo d'Abruzzo in giro per l'Europa. Non solo, però: è anche quello del Paris Saint-Germain, in quanto arrivato nel 2012, quando Leonardo lo soffiò al Napoli prelevandolo dopo una stagione da urlo nel suo Pescara, dove è esploso sotto lo sguardo di Zeman. Arrivò con Thiago Silva e Ibrahimovic, la stessa estate: il brasiliano è al passo d'addio, lo svedese se n'è andato da tempo, lui no. Resta e resterà (contratto sino al 2024): nel futuro c'è anche la fascia da capitano. 

    Simboleggia tante cose, Verratti. Della sua terra abbiamo detto, con quel "non sacc' l'Italian, che vu sape' lu frances" dichiarato alla partenza per Parigi che fa ancora sorridere, sebbene siano passati 8 anni. Senza dimenticare il "moccica" post eliminazione dal Mondiale 2014 che riecheggia ancora nelle orecchie degli italiani. Del Psg anche abbiamo scritto: è l'acquisto più vecchio della collezione di Al-Thani. E, ovviamente, rappresenta un pezzo di Nazionale: con Mancini, in Azzurro, si è visto il miglior Verratti di sempre, regista in coabitazione con Jorginho, più Barella a comporre un trio dal respiro internazionale. Jorginho ha vinto l'Europa League la scorsa stagione, l'interista se la gioca in questa, e Veratì, come lo chiamano in Francia, è in ballo per la Champions. Rappresenta tante cose, Verratti. Ma non di certo una: la Serie A. 

    Marco Verratti, che ha recuperato dall'infortunio al polpaccio, rischia di entrare nella storia: il primo italiano in finale di Champions League senza mai aver disputato un minuto in Serie A. Quell'estate, quella del 2012, dopo la promozione col Pescara, è stato il bivio della sua carriera: da una parte Napoli o Juve ma poche possibilità di essere subito titolare, dall'altra il PSG, che gli ha dato subito fiducia. Quasi a scatola chiusa. Lui ha preso la strada per Parigi, all'ombra della Tour-Eiffel, senza dubbi, brillando sin da subito, dalla prima amichevole estiva contro il Chelsea. E lì, Verratti, si è fatto grande. Dopo 3 anni, da quella persa dalla Juve contro il Real Madrid, un italiano torna in finale di Champions. E lo fa senza mai aver giocato in Serie A. 

    @AngeTaglieri88

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