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  • Vialli: 'Nuovo capitolo della mia vita con il mio miglior amico Mancini, poi vedremo'

    Vialli: 'Nuovo capitolo della mia vita con il mio miglior amico Mancini, poi vedremo'

    • Lorenzo Montaldo
    Dopo parecchi mesi di silenzio, Gianluca Vialli è tornato a parlare in questi giorni. Lo ha fatto per promuovere l'uscita del suo libro in Inghilterra, e ne ha approfittato per racontare con dovizia di particolari la sua storia, toccando tanti argomenti, dal Coronavirus al calcio, alla lotta con la malattia, ai progetti per il futuro.

    "All’inizio ero confuso e mi sentito indifeso, senza speranza. Però ragionavo come un calciatore dinanzi a un infortunio, pensavo già alla prossima mossa da fare. E i miei amici continuavano a ripetermi che avrei vinto anche questa battaglia" " ha raccontato al prestigioso quotidiano The Guardian. "Continuerò questo viaggio finché il cancro non si arrenderà davanti a me. Al momento sono in buone condizioni e la malattia è sparita, ma ci vorrà tempo per stabilire se sarò completamente guarito".
     
    "Non volevo che i miei genitori vedessero la mia sofferenza, indossavo un maglione sotto la maglietta per mascherare la perdita di peso. Ho impiegato quasi un anno a rendere pubblica la mia storia perché non volevo che l’immagine di persona forte fosse scalfita. È stato pesante, ma ora mi rendo conto che non esiste vergogna nel manifestare le proprie emozioni. Se voglio piangere, piango. Se voglio ridere, rido. Mi fa stare meglio".

    Vialli è rimasto molto colpito dalla questione Coronavirus: "Sono vicino alla mia gente, a Cremona, con in pensiero ma vorrei esserle vicino anche fisicamente. Mi sono sentito male nel leggere certe notizie sull’Italia, è una tragedia. Io abito a Londra, lavoro da remoto e trascorro molto tempo con la mia famiglia. Fortunatamente non ho perso nessuno che conosco. Ripartenza? Se il calcio può essere sfruttato come strumento in grado di dare sollievo e piacere, allora non vedo l’ora che si riprenda a giocare. In questo momento, però, penso anche ai calciatori. Non saprei cosa dire loro per rassicurarli su infortuni e altro. Se fossi ancora un giocatore, avrei difficoltà a pensare al calcio perché le persone continuano a morire".

    Oggi Vialli ha ritrovato Mancini con la Nazionale: "Ho iniziato un nuovo capitolo della mia vita e sono felice di lavorare con il mio migliore amico Mancini, è fantastico poter aiutare lui e ispirare i calciatori. Proseguirò fino al Mondiale in Qatar del 2022, poi vedremo. Futuro? Ora sentiamo ripetere che la salute è la cosa più importante, ma quando sarà stato sconfitto il virus? Pensiamo al cambiamento climatico e all’inquinamento… Dovremo rinunciare ai nostri agi per mantenere più sicuro il pianeta. Sono convinto che ci riusciremo, la crisi passerà e noi avremo imparato la lezione".

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