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  • Violamania: finalmente Chiesa e i tre punti, ma la viola è Ribery-dipendente

    Violamania: finalmente Chiesa e i tre punti, ma la viola è Ribery-dipendente

    • Iacopo Nathan
    Dopo 220 giorni, la Fiorentina torna a conquistare i tre punti in Serie A, e questa di per se è già una notizia. Non succedeva dal 17 Febbraio scorso, quando i viola, allenati da Pioli, si imposero per 1-4 a Ferrara contro la Spal, e questo dato basterebbe per capire l’importanza della vittoria ottenuta contro la Sampdoria. Dopo un avvio altalenante, fatto di buone prestazioni ma pochi punti, arrivare al successo contro la Doria è una boccata d’ossigeno per la Fiorentina, che dopo il ciclone estivo del cambio di proprietà e una rosa tutta nuova, ha bisogno di accumulare certezze lungo il cammino, e anche per Montella, che può scacciare via, almeno per un po’, tutte le critiche che lo rincorrono solitamente.

    CHIESA- Altra nota più che lieta della vittoria casalinga della Fiorentina, è il ritorno al gol di Federico Chiesa, che sa tanto di pace fatta con l’ambiente viola. Dopo le tante polemiche estive sulla sua vera o presunta voglia di Juventus, ed il gol poi trasformato in autorete contro l’Atalanta, l’abbraccio del pubblico è stato fortissimo verso il gioiello di casa, che ha ricambiato con ardore. Chiesa deve diventare il protagonista di questa Fiorentina, ha le qualità e la personalità per farlo, ora sta a lui dare anima e corpo per la maglia che indossa, ma dalle ultime prestazioni possiamo dire di vederlo sulla strada giusta.

    RIBERY- L’altro protagonista di questa Fiorentina è, senza dubbio, Franck Ribery, arrivato con la fama del campione, confermata prestazione dopo prestazione. La voce che fosse solo un colpo mediatico è già stata abbondantemente accantonata, ma anzi stiamo arrivando al problema opposto. Ribery sta diventando il vero trascinatore tecnico ed emotivo di questa squadra, dando grinta e qualità a tutti i compagni, che vedo in lui un modello da seguire, ma quando esce dal campo la Fiorentina ne risente. Sia contro l’Atalanta che contro la Sampdoria, l’uscita dal campo nel numero 7 è concisa con il calo della prestazione viola, che senza il suo leader si trova spaesata e scopre il fianco all’avversario.
     

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