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  • Violamania: oltre il Milan la verità. Sei (più quattro) partite che diranno veramente chi siamo

    Violamania: oltre il Milan la verità. Sei (più quattro) partite che diranno veramente chi siamo

    • Federico Targetti
    Strana materia, il calendario. Per una strana coincidenza, nelle prime dodici di campionato la Fiorentina ha affrontato sei delle Sette Sorelle e sei delle altre squadre, ottenendo sei vittorie e sei sconfitte, in perfetto equilibrio anche in materia di pronostico. Cinque volte è stato rispettato con la vittoria (Torino, Genoa, Udinese, Cagliari, Spezia), cinque volte con la sconfitta (Roma, Inter, Napoli, Lazio, Juventus); una volta è stato sovvertito con una vittoria (Atalanta), una volta con una sconfitta (Venezia). Tutto questo, unito alle pesanti assenze in difesa, lascerebbe presagire una sconfitta in arrivo il 20 novembre contro il Milan. Può darsi, certo non ne faremmo un dramma, in fondo i rossoneri di Pioli sono in cima alla classifica, ancora imbattuti. Ma è quello che c'è dopo che veramente deve interessare i viola. La vera cartina tornasole, in grado di dare veramente una direzione ad una stagione sì positiva, ma solo se raffrontata con le orribili precedenti. 

    DODICI DA TENERE DIETRO - C'è chi, come Spalletti, allarga alla Fiorentina il tavolo delle Otto Sorelle - non più sette - ma questa valutazione, ce lo dicono i risultati degli scontri diretti, è ancora prematura. Lo stesso Rocco Commisso ha fissato una sorta di obiettivo nel fare meglio del nono posto stagione 2019-2020, suo miglior risultato fin qui. Allora appare evidente come la Fiorentina, in questo, si stia ben comportando: passino le sconfitte contro le grandi, l'obiettivo è arrivare ottavi e, chissà, se qualcuna di esse calerà, approfittarne, non sbagliando mai contro tutte le altre. Il bonus di Bergamo è stato giocato perdendo malamente a Venezia, poco male. La tabella di marcia è ancora integra

    THE SINISTER SIX - Le potremmo chiamare così, saccheggiando Spider Man: Empoli, Sampdoria, Bologna, Salernitana, Sassuolo e Verona. Sinistre, nel senso di insidiose, come le sei partite che attendono la Fiorentina dopo il Milan, prima della fine del girone d'andata. Tutte teoricamente alla portata, e, se il trend di questa prima parte di stagione verrà confermato, capaci di portare qualcosa come dodici-quindici punti in dote alla classifica viola. Uno scenario del genere proietterebbe la banda di Italiano poco oltre i sessanta punti a fine stagione, un totale che potrebbe voler dire Europa o Conference League a seconda dell'andamento di chi precede. Ma prima certe partite bisogna giocarle.

    GENNAIO GENEROSO - E fare di tutto affinché lo scivolone di Venezia rimanga un episodio isolato. Diverso, invece, il discorso con le big: la dolce parentesi vissuta a Bergamo andrebbe ampliata con qualche altro scalpo importante, magari anche sabato prossimo contro il Milan (francamente improbabile), oppure nel girone di ritorno: prossimo appuntamento a inizio febbraio, contro la Lazio al Franchi. Fino ad allora, dopo il giro di boa, altre quattro non-grandi nel mese di gennaio: Udinese, Torino, Genoa, Cagliari, che fanno salire il conto della striscia esente da incroci con le Sorelle a ben dieci partite.  Una sorta di tunnel di accelerazione dal quale la Fiorentina, per mantenere le premesse, dovrà uscire in piena zona Europa. Oltretutto, a gennaio potrebbero (dovrebbero) arrivare dei rinforzi dal mercato, e se Vlahovic, come pare, rimarrà fino a giugno, allora, almeno sul campo, sarà tutto un po' meno complicato.

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