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  • Violamania: uno scempio che suggella queste ambizioni. Quanto mancano i tempi di Montella...

    Violamania: uno scempio che suggella queste ambizioni. Quanto mancano i tempi di Montella...

    • Giacomo Brunetti
    Un campionato, un altro campionato è finito. Senza Europa, s'intende. Una prestazione indecorosa alla 'Sardegna Arena' manda la Fiorentina ancor più all'Inferno. E se non ci fosse ancora una semifinale di ritorno di Coppa Italia da giocare, la parola fallimento sarebbe da scrivere tutta in maiuscolo. Una rosa corta si è presentata dinnanzi al Cagliari e, più che corta, si è mostrata piccola: negli intenti, nel ritmo, nella precisione, nelle idee, nelle giocate. Una squadra costruita per migliorarsi e finita per affossarsi: chi doveva fare la differenza, ha steccato.

    "Non verranno più i tempi di Gomez", dice la politica societaria. E se questo è l'inizio, sicuramente è una premessa. Il gioco e le ambizioni sono un lontano ricordo: Cagliari ha messo a nudo, con una prova difficilmente commentabile, tutti i limiti di un progetto tecnico che non ha centrato e rispettato le aspettative. Colpe suddivise. Dall'alto verso il basso. Per un allenatore che non ha saputo lasciare il segno, dall'altra parte troviamo i piani alti navigare nella continua voglia di ridimensionamento. Almeno, è difficile pensare altrimenti.

    In Sardegna niente è andato bene. Dall'inizio alla fine. Il gol di Chiesa, nel finale, mostra come la Fiorentina si sia svegliata solamente all'88'. Prima, uno scempio dietro l'altro. Pioli è contentissimo del lavoro, la dirigenza pensa di aver fatto un ottimo lavoro, la proprietà idem. E certi giocatori non sembrano adatti alla categoria. Anzi, sono adatti alle ambizioni che si stanno palesando.

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