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  • Wanda Nara: 'Se Icardi lo chiede, rinuncio a essere il suo agente. Mai interessati i soldi di Mauro e infatti...'

    Wanda Nara: 'Se Icardi lo chiede, rinuncio a essere il suo agente. Mai interessati i soldi di Mauro e infatti...'

    Wanda Nara dice tutto a L’Equipe. Dalla storia con Maxi Lopez all’incontro con Mauro Icardi, tra passato, presente e futuro. Così l’agente dell’ex capitano nerazzurro ha parlato all’inserto del quotidiano francese che uscirà domani in edicola: “Avevo 26 anni quando ho divorziato ed ero in Sicilia, gli ultimi due bimbi erano ancora piccolissimi. Il divorzio è mal visto in Argentina, ma non esisteva più fiducia nei confronti di Maxi. Mauro è diventato un amico. Ci siamo confidati l’un l’altro. Siamo finiti insieme senza rendercene conto. Aveva sei anni meno di me, sembrava improbabile. Mi ha immediatamente detto che non voleva giocare con me ma che voleva una relazione seria. È un quarantenne in un corpo giovane”. 

    PROCURATRICE - “Come sono arrivata a fare la sua agente? Mi ha chiesto consigli spesso per le sue decisioni e poi mi ha detto continua a fare tu, è nato tutto così. Io non ho mai avuto un manager nel mio lavoro, ho negoziato i miei contratti da sola. Dopo il liceo, ho studiato giurisprudenza e gestione aziendale e ho continuato a farlo durante le mie gravidanze. Quando l’agente di Maxi è venuto a casa, ho lasciato la stanza per non disturbare, ma poi mi ha chiesto un consiglio. Essendo la moglie di Mauro, non ho alcun interesse a fare soldi sulle sue spalle, a differenza di altri. Tanto è vero che mi è capitato di soprassedere sulla mia commissione. Potrei stare tranquillamente a casa senza fare niente, ma non sarebbe un buon esempio per i miei figli. E poi, la scelta finale resta di Mauro. Altri agenti difendono i loro assistiti in tv e che io sia consulente o meno, Mauro resta uno dei migliori attaccanti al mondo”. 

    CRITICHE - “I padri o gli agenti fratelli spesso dicono cose incredibili, hanno un vocabolario diverso da quello di una madre o di una moglie. Io stessa mi sorprendo quando una donna parla di calcio, siamo noi stesse ad essere sessiste e come agente non mi aspetto un trattamento diverso perché altrimenti  il mio ruolo perderebbe importanza. Mi attaccano perché è la cosa più semplice da fare, tutte le mie attività sono compatibili con quella di agente, il mio lavoro è lo stesso da quando sono piccola e ci sono sponsor che pagano perché io lo faccia, non ci vedo niente di sbagliato. Ciò che è seria è la mia vita privata, Mauro e io abbiamo una quotidianità noiosa, lontana da quella dei vip, non ci vedrete mai in discoteca”.

    NIENTE COPPA AMERICA - “La non chiamata di Mauro dall’Argentina il mio primo fallimento da agente? Se un giorno Mauro mi chiedesse di rinunciare a fare l’agente, lo farei. Essere sua moglie e sua agente non dice necessariamente molto su di me, ma molto di più su Mauro che ha avuto il coraggio, a dir poco, di scegliermi”. 

    Ora servirà coraggio a lei che ha una missione, secondo quanto si legge su L’Equipe: negoziare il miglior trasferimento possibile per suo marito.

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