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  • Zirkzee: 'Io un nove e mezzo, Motta mi chiede di tenere la posizione. Sapevo che la Serie A mi avrebbe migliorato'

    Zirkzee: 'Io un nove e mezzo, Motta mi chiede di tenere la posizione. Sapevo che la Serie A mi avrebbe migliorato'

    Il quotidiano olandese AD propone un'intervista all'attaccante del Bologna Joshua Zirkzee, che sta facendo grandi cose nella stagione in corso dopo aver ottenuto il ruolo di 9 titolare dei rossoblù. 

    "Sono un giocatore completamente diverso ora rispetto a quello che ero qualche anno fa. In quel momento in Germania pensavo di essere bravo. Ero al Bayern, avevo segnato qualche gol in Bundesliga. Era facile dire 'questo è il mio livello', ma non credo di esser stato nemmeno la metà del calciatore che sono adesso".

    ILLUSIONE - "Pensavo di essere abbastanza bravo per diventare subito il primo attaccante del Bayern, ma non ero affatto pronto per questo. Le cose che faccio ora in partita, da come mi preparo a come mi alleno, non le facevo ai tempi. Non fraintendetemi, mi sono allenato bene al Bayern. E, come ho detto, ho segnato i miei gol. Ma poi pensi: ho 19 anni e sono già in campo col Bayern... perché non tutte le settimane? È stato molto positivo aver fatto un passo indietro. Per scoprire cosa serve veramente per avere successo al top".

    BOLOGNA - "Vogliamo sempre giocare a calcio. Un approccio del genere non era nuovo per me, ovviamente lo facevamo anche al Bayern. C'è molto entusiasmo in questo Bologna ed è un merito per Motta, che è un grande capo, ama il suo lavoro. Era molto bravo come giocatore, si vedeva già che sarebbe diventato allenatore perché ha un QI calcistico alto. Mi piace questo gioco d'attacco. Ma sono convinto che mi sarei potuto adattare anche a un calcio di contropiede, vecchio stile. Ma ovviamente questo è più divertente, un po' olandese".

    NOVE E MEZZO - "Ogni tanto mi metto a centrocampo ma lo faccio per aiutare la squadra. Mi chiamano falso centravanti, diciamo nove e mezzo, e questo è il mio gioco. Faccio il centravanti in modo diverso rispetto agli altri anche se i miei gol li ho fatti. Motta a volte mi chiede di mantenere di più la posizione".

    CAMPIONATO - "La Serie A mi ha sempre affascinato. Negli anni precedenti ho giocato per un breve periodo al Parma in prestito, ma lì ho avuto un infortunio. A quel punto sono andato all’Anderlecht con Vincent Kompany, un allenatore che mi ha spiegato tanto. Quell’anno con lui è stato molto importante per la mia crescita. Ora al Bologna le cose stanno davvero andando per il verso giusto. Ho sempre pensato che tornare in Italia sarebbe stata un'opzione. Ho esordito qui con Sinisa Mihajlovic, ma purtroppo è morto non molto tempo dopo. Poi è arrivato Thiago Motta. E io sapevo fin dall'inizio che la Serie A, se avessi giocato, mi avrebbe trasformato in un giocatore migliore".

    NAZIONALE - "La Nigeria non è un paese che si sceglie semplicemente perché non si può giocare per la propria patria. E poi lì la concorrenza per gli attaccanti è forse pari a quella della squadra olandese. La Nigeria ha Boniface del Leverkusen, Osimhen del Napoli e molti altri attaccanti forti. La verità è che non ho mai pensato: ‘Se l’Olanda non chiama, allora scelgo la Nigeria’. Il mio sogno è sempre stato la nazionale olandese e gli Europei non sono necessariamente un bivio. Se non sarà convocato, guarderò oltre”.

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