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  • Addio Thatcher:|Lady di Ferro anche con gli hooligans

    Addio Thatcher:|Lady di Ferro anche con gli hooligans

    La "Lady di ferro" è morta a 87 anni per un ictus: guidò i Conservatori a tre vittorie elettorali e governò dal 1979 al 1990. Le sue decisioni influenzarono anche lo sport, quando decise di combattere la piaga degli hooligans
    È morta per un ictus all'età di 87 anni Margaret Thatcher, che dal 1979 al 1990 fu la prima e finora unica donna a guidare il governo britannico. Condusse il partito conservatore a tre vittorie nelle elezioni per il governo del Paese. Avrà esequie solenni, ma il suo non sarà un funerale di Stato, secondo le direttive lasciate da lei stessa. Lo ha reso noto Downing Street, chiarendo che formalmente avranno la stessa rilevanza attribuita alla Regina Madre e a Lady Diana.

    "LADY DI FERRO" — Nata Margaret Hilda Benson, figlia di un onesto ma umile droghiere di campagna, la baronessa Thatcher dimostrò sempre un'incrollabile determinazione, scalando prima il bastione maschilista del partito Conservatore e poi guidando con il pugno di ferro il Regno Unito. Da subito con il suo piglio decisionista, che le valse il soprannome di "Lady di Ferro", tentò di far passare in secondo piano il suo essere donna.Tra le frasi celebri da lei pronunciate, c'è questa: "In politica, se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo. Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna"

    DECISA IN PATRIA E FUORI — Durante il tempo del suo governo, si impegnò in un lungo e durissimo braccio di ferro interno, scontrandosi con il sindacato dei minatori di Arthur Scargill (1984-1985). E non fu da meno sul fronte esterno: recuperò l'orgoglio nazionale della gloriosa "Britannia", appannato, prima del suo arrivo a Downing Street, dalla tragica spedizione di Suez nel 1956, e reagì all'invasione delle isole Falkland ordinata dalla giunta militare argentina nel 1982. Il trionfo delle Falkland, ottenuto a caro prezzo, fu la spinta propulsiva su cui costruì la sua ascesa, fino al tradimento interno e alla caduta nel 1990 per la fronda guidata da Michael Heseltine.

     

    HOOLIGANS — La Thatcher ebbe modo di interessarsi anche di calcio. Non perché ne fosse appassionata, tutt'altro, bensì per provare ad arginare la piaga degli hooligans. Negli anni Ottanta, la violenza legata al football dilagava negli stadi inglesi e il governo adottò provvedimenti molto restrittivi. Subito dopo la tragedia dell’Heysel, iniziò una dura fase di repressione. Negli stadi, alcuni dei quali erano già in condizioni precarie, furono erette barriere di metallo: qui, in spazi strettissimi, venivano relegati i tifosi. L’esperimento non ebbe successo e fu purtroppo una tragedia (quella di Hillsborough, 96 morti nel 1989) a sancirne il fallimento. Dopo quel disastro, in gran parte del Regno Unito furono aboliti i terribili recinti. E mai piu costruiti. Nel 1989, il governo Thatcher affidò al giudice Peter Taylor un'inchiesta sul disastro di Hillsborough e nel 1990 la "Lady di Ferro" si ritirò dalla politica, proprio mentre nascevano i germogli di quello che sarebbe diventato noto come il "modello inglese" per debellare la violenza degli hooligans (ristrutturazione degli stadi, impiego degli steward, divieto per il club di intrattenere rapporti con le frange estreme del tifo, processi per direttissima per violenza anche verbale, etc.).

    CAMERON E LA REGINA — Alla notizia della morte, naturalmente, è seguito il cordoglio del mondo politico (e non solo) britannico. "Margaret Thatcher ha salvato il nostro Paese" - ha detto il primo ministro britannico conservatore David Cameron -. La sua eredità resterà non solo negli anni a venire, ma nei secoli. Abbiamo perso un grande leader". Reazione immediata anche a Buckingham Palace: "La Regina Elisabetta II - si legge nella nota - ha appreso con tristezza della morte della Baronessa Thatcher. Sua Maestà invierà un messaggio di condoglianze alla famiglia dell'ex primo ministro".


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