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  • Confusione Reggina:| Programmare per risorgere

    Confusione Reggina:| Programmare per risorgere

    • D.M.

    Stanca, delusa e alla portata di qualsiasi avversario la Reggina di fine stagione. Il Vicenza ha fatto quel che ha voluto così come altre squadre se avessero dovuto affrontare gli amaranto della notturna finale, che è stata la logica conclusione di un campionato sbagliato e ricco di errori sia da parte della società che degli stessi calciatori, molti dei quali inadeguati per caratteristiche tecniche e temperamento ad un campionato così intenso come quello di B. Ciò premesso, la Reggina come società mediti e rifletta. Non le manca il tempo per capire quel che dovrà essere fatto per tornare a farsi rispettare in categoria. È brutto l'anonimato. Ed è altrettanto brutto vedere una squadra dibattersi nella mediocrità. Come sia stato possibile pensare che i playoff sarebbero stati alla portata non sappiamo ancora spiegarcelo. I fatti hanno detto che la Reggina era distante anni luce dai concorrenti ai posti che contano. Le cause? Tante e non tutte evidentemente riconducibili alla stessa società che, in base alle forze economiche, ha fatto quel che ha potuto. Il risultato, ovviamente, non poteva essere diverso da quello che è stato. La confusione ha in sostanza portato alle conclusioni che sono sotto gli occhi di tutti. E il peggio a quanto pare non è passato.

    Si parla di 54 contratti da rispettare mentre si cerca di dare un filo logico alla futura stagione. Stando così le cose non c'è da stare allegri. Nella sostanza, trattare con altre società solo sulla base di prestiti o scambi, non sempre sfocia in situazioni favorevoli sul piano tecnico. Può accadere che si trovi il bandolo della matassa, ma può anche accadere che la situazione peggiori. Adesso è il momento di raccogliere le idee e fare tesoro di quanto accaduto in questa stagione. A cominciare dal cambio degli allenatori: Breda-Gregucci, ancora Breda. Il tutto non ha giovato alla squadra che dopo un inizio brillante si è via via smarrita cadendo ogni settimana di più nell'anonimato. Le condizioni economiche poi non hanno permesso di correggere il tiro positivamente. E questo purtroppo ha fato i suoi frutti in negativo. Una sequela di errori, alcuni addirittura 'mortali' per la squadra. Più volte abbiamo immaginato una Reggina con tre o quattro elementi di quelli andati via. E ci siamo ritrovati con i rimpianti. Puggioni, Costa, Acerbi, Missiroli e la perdita altrettanto recente di calciatori come Cascione e Hallfredsson. Questi si che avrebbero fatto la differenza. Ma le necessità hanno avuto il sopravvento e così non si è pensato che fra i pali, a meno che non si sia dei fenomeni, ci vuole una montagna di esperienza. Non sarebbe stato diverso se Belardi fosse arrivato prima? Tutto un complesso di cose che hanno finito col creare la situazione attuale. Adesso bisogna solo raccogliere le idee e metterle in atto. Non sarà facile con i tempi che corrono. Ma dal tunnel si esce solo con una programmazione mirata e con coraggio.

    (Gazzetta del Sud)

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