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  • Atalantamania: Inter, ora tocca a te. Contro la Juve…

    Atalantamania: Inter, ora tocca a te. Contro la Juve…

    • Marina Belotti
    Per chiudere un cerchio, anche se la pancia è già bella piena, bisogna fare le cose per bene. Andare oltre i 90. La lezione bis agli ex Campioni d’Italia, tenuta da chi gli ruba il posto in cattedra, non può mancare. È la ciliegina sulla torta, l’attestazione che sì, quel tricolore appuntato al petto tra le macule del biscione è più che meritato. Ma, perché no, anche per ricambiare il favore all’Atalanta, grazie alla quale dieci giorni fa c’era festa in piazza grande. Così, contro il Genoa, la Dea può perdere la gara e vincere la Champions. Non solo. Tirare le orecchie alla Juve 99 ore prima che queste odano l’inno d’Italia potrebbe essere la goccia che fa traboccare un vaso di Pandora rimasto chiuso troppo a lungo. 
    Ma il mio titolo è un appello che non serve, Conte non ne vuole perdere mezza di partita, che sia l’amichevole estiva o il derby d’Italia. In questo, è proprio uguale a mister Gasp. 
     
    LA CHAMPIONS BALLA…RDINI-  Perché figurarsi se il cittadino onorario, a 3 passi dalla terza impresa, va dalla sua ex con le orecchie basse aspettando il triplice fischio delle 20 180 km più in là, vicino alla sua Grugliasco. Macché, adesso poi che la squadra-come la metti, la metti- gira che è un piacere. A quattro, a tre, anche a due, trasformando le ali in terzini, i trequartisti in punte, i difensori in esterni, l’Atalanta va, vede e vince. Perché quella di ieri era una partita rognosissima. Il Benevento non avrà avuto il coltello tra i denti sulla porta, ma per salvarsi la pelle ha traslocato tutta la ciurma davanti a Montipò nell’area opposta. Per 90’.  Trovalo te un varco, peggio dei labirinti enigmistici. Eppure non è stato per un paio di episodi che la Dea si è imposta. Rigori, punizioni o autogol. No, a deciderla i soliti noti- l’asse Malinovskyi-Muriel, che dai e ridai una via la trova- e i soliti nuovi- Miranchuk e Pasalic, rinforzi da Champions più affamati che mai. 
     
    S-COPPATI DI CASA- Basti pensare a cosa ne è stato degli autostop d’andata sui pullman nemici:l’1-3 della Samp che diventa 0-2, lo 0-0 con lo Spezia che diventa 3-1, il pari a occhiali col Genoa che diventa…lo scopriremo sabato, ma questa Dea è cambiata, più matura, seria, volitiva e maliziosa. E tra sei giorni ha l’occasione della vita: riportare una Coppa a Bergamo dopo 58 anni. Chissenefrega se le feste si faranno all’alba del 20 maggio. Con questa formula e contro questa Juve, non capiterà mai più. L’occasione è unica, non rara. Per il triplete nerazzurro: Champions a Genova, Coppa a Reggio e secondo posto contro il Milan.
     
    PECUNIA (VU)OLET- Champions sì, ma parliamoci chiaro: tra secondo e quarto posto, in termini di ricavi, balla una differenza di circa 5 milioni di euro che profumano eccome. Buttali via, ora che il ciclo è in pieno svolgimento e si aspettano un mercato da scudetto. Ne verrebbe fuori l'esterno offensivo dell'Ifk Norrköping Sead Haksabanovic, per dire. Ma no, l’orgoglio orobico vale più del bagno nell’oro: 81 punti record in A, secondo posto record in A. L’anno scorso gliell’ha soffiato, all’ultimo respiro, l’Inter. Che sabato sa cosa deve fare.
     

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