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Bologna, Castro: "El Torito? Orgoglioso, ma non paragonatemi a Lautaro. Io sono Santi"
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"Il paragone con Lautaro? All’inizio ne ero inorgoglito perché lui è un mio idolo, come lo era Tevez al quale pure sono stato accostato. Ma ora preferisco che si parli di me per ciò che sono. Voglio essere giudicato come Santiago Castro e basta, non come El Torito, il piccolo Toro".
CHIACCHIERONE - "È un gioco di mentalità, dipende dalla partita e dall’avversario. Spesso lo guardo e rido. Ogni tanto li minaccio: “Adesso ti faccio gol”. Oppure gli dico: “Che partita di merda", oppure: “Ehi, adesso mi ha tirato una botta forte". Se parlo con i compagni? No, lascio che lo facciano quelli con più esperienza: Freluer, De Silvestri, Skorupski, Beukema e Lucumì, i nostri centrali difensivi. La verità è che quando gioco non penso troppo, parlo di getto. E’ così fin da quando ero piccolo".
TRA CINQUE ANNI... - "Dove mi immagino fra cinque anni? Mi vedo nella nazionale argentina. E di nuovo in Champions, col Bologna".
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ad oggi ha dimostrato pochissimo, si è già montato la testa.