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  • Brozovic alla Pirlo, l'Inter brilla col 4-3-3: adesso quale sarà il futuro?

    Brozovic alla Pirlo, l'Inter brilla col 4-3-3: adesso quale sarà il futuro?

    • Pasquale Guarro
    C’è una considerazione che non va assolutamente trascurata nell’analizzare la progressiva crescita dell’Inter targata Spalletti ed è quella relativa al modulo. Questi sono discorsi che solitamente non piacciono agli allenatori, loro, i tecnici, preferiscono parlare di approccio alla gara, atteggiamento e disponibilità dei calciatori. Probabilmente hanno ragione, anzi, sicuramente è così dato che l’Inter ha vinto tutto con Eto’o fluidificante, ma è altrettanto importante considerare che molte volte i calciatori necessitano di attraversare stadi e processi persuasivi che li conducano gradualmente alla piena maturazione tattica e affinché ciò avvenga è necessario metterli nella migliore condizione per farli rendere al meglio.

    LA SOLUZIONE AL PROBLEMA - Non tutti i mali vengono per nuocere, verrebbe da dire… L’Inter ha schiacciato forte il piede sull’acceleratore proprio quando si temeva il peggio: dopo l’uscita dal campo di Radja Nainggolan, messo fuori uso da uno scontro con il rossonero Biglia. Senza il suo uomo chiave sulla trequarti, Luciano Spalletti si è visto quasi costretto a cambiare modulo perché né Lautaro Martinez né Keita Baldé, né Borja Valero gli offrivano le dovute garanzie nel ruolo sotto punta. Il primo è poco propenso alla rientro in fase di non possesso, il secondo rende al meglio se impiegato sulle corsie esterne e il terzo va in difficoltà se non ha di fronte la visione verticale del gioco.

    IL FOLTO CHE RUOTA - Per tutti questi motivi Spalletti ha deciso di cambiare, lo ha fatto a ridosso di una sfida fondamentale come quella contro la Lazio e proprio in quella occasione ha ricevuto risposte molto confortanti. Il tecnico toscano si è affidato al 4-3-3, spostando quello che lui ama definire “il folto che ruota” venti metri più indietro e traendo come vantaggio molti più sbocchi nella costruzione di manovra. Ma non solo, il modulo utilizzato in queste due ultime sfide ha dimostrato come alcuni centrocampisti si sentano maggiormente a proprio agio: Vecino e Gagliardini contro Lazio e Genoa hanno creato diversi pericoli e palle-gol, il centrocampista italiano questa sera ha trovato addirittura la doppietta personale. Per non parlare del “miracolo” Joao Mario, autore di un gol e due assist contro gli uomini di Juric.

    QUALE SARA' IL FUTURO - Chissà che Spalletti non consideri l’idea di adottare il 4-3-3 anche in futuro, dato che Brozovic ha dimostrato di poter dare tante soddisfazioni anche se impiegato da play con due interni a corrergli accanto, come faceva Pirlo alla Juventus con Vidal e Pogba o Marchisio. Di sicuro capiremo molto in fretta quelle che saranno le intenzioni del tecnico, dato che Radja Nainggolan è tornato a disposizione e già contro il Barcellona potrebbe partire tra i titolari. Sarà 4-2-3-1 o 4-3-3? La differenza sembra minima e soprattutto col centrocampista belga, bravo a lavorare ad elastico, si fa in fretta a trasformare il modulo anche a gara in corso; ma l’Inter col 4-3-3, solida e bella, piace proprio a tutti.

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