Calciomercato.com

  • Calcioscommesse: Conte non patteggia e Palazzi chiede 15 mesi di squalifica!
Calcioscommesse: Conte non patteggia e Palazzi chiede 15 mesi di squalifica!

Calcioscommesse: Conte non patteggia e Palazzi chiede 15 mesi di squalifica!

Dopo il clamoroso colpo di scena di ieri, che ha visto la Commissione Disciplinare respingere la richiesta di patteggiamento per Antonio Conte, riprende oggi a Roma il processo sportivo per il calcioscommesse.
 

19.00 Dopo l'arringa degli avvocati del tecnico della Juventus Antonio Conte e del suo vice Angelo Alessio, il presidente della Commissione Disciplinare, Sergio Artico, ha chiuso il dibattimento relativo al filone di Cremona dell'inchiesta sul Calcioscommesse. Domani mattina (ore 9.30), sempre all'ex Ostello della Gioventù del Foro Italico, prenderà il via il processo relativo agli atti trasmessi dalla Procura di Bari.

18.30 Luigi Chiappero, avvocato difensore di Antonio Conte assieme ad Antonio De Rensis, il legale del tecnico bianconero, nella sua requisitoria al processo sul calcioscommesse ha ripercorso il quadro accusatorio che ha portato il procuratore Palazzi a chiedere un anno e tre mesi per il tecnico, all'epoca alla guida del Siena, accusato di doppia omessa denuncia di due presunte combine nelle partite Siena-Albinoleffe e Novara-Siena. "Quando si valuta una chiamata in correità noi possiamo oltrepassare il limite dell'attendibilità della chiamata ma dobbiamo fermarci a richiederci che le chiamate, oltre che attendibili, abbiano dei riscontri oggettivi", ha affermato Chiappero. Il difensore ha poi attaccato il pentito Filippo Carobbio: "Non è un soggetto che ha fatto spontaneamente dichiarazioni su Antonio Conte. Ci sono due dichiarazioni che non contengono la minima accusa nonostante si parli di scommesse. La tardività non è un elemento decisivo, ma è un elemento".

16.30 Inizia l'arringa dell'avvocato Antonio De Rensis in difesa di Antonio Conte: "Non abbiamo riscontri, c'è la parola di una persona, non c'è un'intercettazione, un de relato, un passaggio di soldi, non c'è più niente. Io non sono qui a raccontarvi la favola che Carobbio non è credibile. Carobbio è credibile, ma non è il solo credibile. Quando ci troviamo di fronte a un'incolpazione, laddove non ci sono altri riscontri, bisogna chiamare il dichiarante in correità. La genesi dichiaratoria di Carobbio è molto diversa da quella di Gervasoni, lo chiamerei un 'utilizzatore' di interrogatori. Nelle dichiarazioni del 19 gennaio a Cremona, quello è l'interrogatorio degli interrogatori, e in quella sede Conte non esiste. Carobbio non se lo ricorda, se lo ricorda il 29 febbraio quando va davanti alla procura federale. Le sue accuse vanno contro la storia di Conte, i 20 mesi patteggiati sono la prova provata di un interesse. Siamo in un vortice in cui ci viviamo. Diciamo Carobbio e credibile, Gervasoni è credibile, ma poi uno dice bianco e uno nero. Salvini dice che Carobbio non è del tutto trasparente in alcuni passaggi. Ma se Carobbio fa tutte quelle chiamate con una scheda di un egiziano e parlava con Ilievski, e aveva detto il 29 febbraio che con lui non aveva avuto più alcun contatto, dovrete spiegarmelo nelle motivazioni il perché continuate a credergli. Ci sono state contraddizioni enormi, e ammetterlo per voi significherebbe fortificare il vostro processo, non destituirlo. Questa non è giustizia ma uno scontro puro. Leggete l'audizione del 10 luglio di Carobbio, è una buccia di banana, c'è un silenzio che parla: le telefonate in ritiro con Ilievski. Non poteva dire niente lì, e nessuno glielo ha chiesto. Sarebbe stata la prima cosa che gli avrei chiesto". 

 
"Signor procuratore, la scivolata del patteggiamento l'ho apprezzata poco. Non me l'aspettavo, glielo dico con la massima stima. Avevamo raggiunto un accordo e lei sa che non si trattava di un'ammissione di colpa: se lei ora pensa che la Commissione possa motivare le nostre colpe attraverso i patteggiamenti già effettuati, siamo fuori strada". Con queste parole Antonio De Renzis, legale di Antonio Conte, si è rivolto oggi verso il procuratore federale Stefano Palazzi durante la propria arringa difensiva nell'ambito del processo sportivo sul calcioscommesse.
 
La requisitoria di Palazzi. Esaminate le memorie di Conte - dice Palazzi - le accuse di risentimento di Carobbio sono infondate, il risentimento non esiste affatto, perché accertato nei fatti. In realtà, nell'occasione del permesso, Carobbio ha mantenuto un comportamento molto leale e di gerarchia, e nonostante il consiglio di Stellini, si sentì in dovere di chiedere il permesso dell'allenatore. Riteniamo che siano irrilevanti anche le dichiarazioni fornite negli interrogatori, sono comunque contrastanti gli elementi, non ultima alla dichiarazione di Stellini in virtù di quanto accadde in AlbinoLeffe-Siena. Le dichiarazione dei presenti del Siena alle riunioni teniche non sono credibili anche perché altrimenti sarebbero stati passibili di omessa denuncia. Quindi non possono assumere valenza probatoria. Chiediamo quindi un anno e tre mesi per gli accusati". Il motivo di tale richiesta per Palazzi: "Un anno per l'omessa denuncia, tre mesi per la reiterazione" (Tuttosport.com).
 
16.00 Niente ipotesi di patteggiamento per il tecnico della Juventus, Antonio Conte, e il suo vice Angelo Alessio. Lo ha dichiarato ufficialmente il Procuratore federale Stefano Palazzi nel corso del processo al Calcioscommesse. La richiesta di squalifica è di un anno e tre mesi di squalifica per Antonio Conte e il suo vice Angelo Alessio.
 
Palazzi: "Carobbio avrebbe ottenuto lo stesso sconto di pena se non avesse fatto il nome di Conte. Non esiste il motivo di risentimento personale. Noi invece abbiamo dimostrato che c'è coerenza nelle dichiarazioni di giocatore. A avviso della Procura è incontestabile l'inconsistenza dell'elemento di risentimento e dello scopo relativo per Carobbio". 
 
15.50 Anche Sky Sport 24 conferma: Antonio Conte decide di non chiedere un secondo patteggiamento e va a giudizio. Pesante, a questo punto, la richiesta del procuratore federale Stefano Palazzi: un anno e tre mesi
 
15.18 Emerge, da indiscrezioni, la volontà di Antonio Conte di non patteggiare e andare avanti col giudizio (Gazzetta.it).
 
15.15 Il dibattimento all'ex ostello della Gioventù riprenderà tra poco. Sono in corso fitti contatti tra la difesa di Conte e Alessio, e i procuratori federali. A quanto risulta, nuovi negoziati con Palazzi per valutare la possibilità di un nuovo patteggiamento. 
 
14.20 Sono arrivati gli avvocati di Antonio Conte (Chiappero e De Rensis. Manca Briamonte). Nessuna dichiarazione all'ingresso, il processo intanto è stato sospeso fino ale 15. 
 
13.30 E' il momento del Grosseto, all'interno dell'aula sta parlando l'avvocato Mattia Grassani, per difendere il presidente Camilli dall'accusa di responsabilità diretta in occasione della gara Ancona-Grosseto. Grassani sta cercando di smontare le accuse dell'ex ds Andrea Iaconi. In precedenza, hanno parlato come parti terze Vicenza, Nocerina e Gubbio. In caso di retrocessione del club toscano, spetterebbe al Vicenza la permanenza in serie B, ma la Nocerina conta sempre nella retrocessione del Lecce che si discuterà da domani con il filone barese (Tuttosport.com).
 
 
12.35 L'avvocato di Antonio Conte (De Rensis) e gli avvocati della Juventus (Chiappero e Briamonte) arriveranno all'ex ostello della Gioventù di Roma, sede del processo sportivo sul calcioscommesse, nel pomeriggio.
 
12.30 Accolto il patteggiamento di Ruben Garlini: 9 mesi in continuazione ai 3 anni di squalifica con impegno alla non impugnazione successiva. 
 
11.50 Ruben Garlini, oggi in aula per il processo sul calcioscommesse davanti alla commissione disciplinare, ha chiesto di patteggiare una squalifica di 9 mesi, con l'impegno di rinunciare a qualsiasi impugnazione, nel procedimento che lo vede coinvolto per illecito sportivo. In precedenza, il collaboratore tecnico dell'Albinoleffe era stato sanzionato con una squalifica di 3 anni (Repubblica.it).
 
 
11.20 Ricapitoliamo le posizioni ancora aperte dopo i patteggiamenti di ieri e le richiste di Palazzi:
TESSERATI: 
Cristian BERTANI (Sampdoria): 3 anni e 6 mesi 
Davide BOMBARDINI (svincolato): 3 anni e 6 mesi 
Piero CAMILLI (presidente Grosseto): 5 anni di inibizione più preclusione 
Mario CASSANO (svincolato): 9 mesi in continuazione alla squalifica del precedente processo. 
Edoardo CATINALI (svincolato): 3 anni e 6 mesi 
Ferdinando COPPOLA (Milan): 3 anni e 6 mesi 
Davide DRASCEK (Feralpi Salò): 3 anni e 6 mesi 
Mavillo GHELLER (Pavia): 3 anni e 6 mesi 
Alessandro PELLICORI (svincolato): 3 anni e 6 mesi 
Emanuele PESOLI (Verona): 3 anni 
Claudio TERZI (Siena): 3 anni e 6 mesi 
Roberto VITIELLO (Siena): 4 anni
 
(Tuttosport.com) 
 
CLUB: 
ANCONA - 10mila euro di ammenda 
GROSSETO - retrocessione in Lega Pro più penalizzazione di 3 punti da scontare nel prossimo campionato o, in subordine, esclusione dal campionato di competenza (Serie B) e assegnazione al campionato di categoria inferiore 
NOVARA - 4 punti in continuazione alla penalizzazione inflitta nel precedente processo di 3 punti 
 
 
Piero Camilli, presidente del Grosseto, si sfoga contro la giustizia sportiva che, dopo le richieste fatte ieri del Procuratore federale Stefano Palazzi, potrebbe retrocedere il suo club in Lega Pro: "Sono deboli con i forti e forti con i deboli - dice il n.1 maremmano, entrando nell'ex Ostello della Gioventù del Foro Italico dove è in corso il processo al Calcioscommesse - i tifosi del Grosseto sanno chi sono, mi batto per la squadra e sono una persona per bene. Speranze? Non dipende da me. Io sono qui per difendermi" (Repubblica.it).
 
Comincia con la difesa di Cristian Bertani la giornata del processo sportivo per l'inchiesta sul calcioscommesse, all'ex Ostello della Gioventù a Roma: "Con Carlo Gervasoni fino ad un anno fa c'era un rapporto di amicizia - spiega l ex'attaccante, accusato di combine per il match tra i piemontesi e il Siena - una volta che ho rifiutato una sua proposta economica sono iniziati per me i problemi". Il giocatore, che ha disputato l'ultima stagone con la maglia della Sampdoria, ha ricordato di aver chiesto invano alla Procura il confronto con Gervasoni e ha poi sottolineato come, in questa inchiesta, abbia già pagato con 17 giorni di carcere a cui sono seguiti gli arresti domiciliari.
 

Altre Notizie