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  • Calori a CM: 'Sarri sulla Juve ha provocato. Ecco perché il Napoli non può giocare a due punte'

    Calori a CM: 'Sarri sulla Juve ha provocato. Ecco perché il Napoli non può giocare a due punte'

    • Giovanni Scotto
     
    La nazionale scossa dal “caso” Pellè, il campionato italiano fermo alle dichiarazioni di Sarri dopo il match tra Atalanta e Napoli: “La Juventus è di un altro pianeta”. Parole che hanno sollevato un vespaio di polemiche, lette come un segno di resa da parte del tecnico azzurro. Una visione che non convince l’ex calciatore (oggi allenatore) Alessandro Calori, intervenuto in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.com.

    Sospensione per Pellè, rispedito a casa dopo il mancato saluto a Ventura: decisione inevitabile?
    “Se c’è una linea di comportamento è giusto che venga rispettata, altrimenti si rischia di finire nell’anarchia. I giocatori che indossano la maglia della nazionale devono, forse più degli altri, rispettare determinati canoni perché in quel momento rappresentano milioni di italiani. Pellè ha sbagliato e la scelta di sanzionarlo mi pare equa”.

    Da Pellè a Sarri, al cento del dibattito mediatico per aver sottolineato la forza dirompente: ma i bianconeri sono davvero di un altro pianeta?
    “La Juventus è di un’altra categoria, Sarri non ha detto una bugia ma la sua mi è sembrata una provocazione, una sorta di risposta tattica ma non certo un segnale di resa. Per quel che poco lo conosco so che ci proverà fino all’ultimo. Il Napoli sta esprimendo il più bel calcio del campionato e dirà la sicuramente la sua anche quest’anno. Nessun tecnico si arrenderebbe ad ottobre, men che meno Sarri. E parlare di campionato già finito ad ottobre è un’esagerazione anche perché è giusto che i tifosi possano quantomeno sognare”.

    Napoli spietato in casa ma zoppicante in trasferta: esistono problemi di personalità lontano dal San Paolo?
    “No, penso che gli allenatori avversari abbiano studiato bene le caratteristiche di gioco del Napoli che oggi sta avendo qualche difficoltà in più rispetto alla passata stagione. L’anno scorso c’era l’effetto sorpresa ma adesso tutti conoscono la forza degli azzurri e per questo preparano la gara nel minimo dettaglio, con l’obiettivo di bloccare le fonti del gioco degli avversari”.

    La variante tattica del doppio centravanti è stata immediatamente bocciata: servono nuove soluzioni?
    “Certo, per una squadra abituata al palleggio non è facile cambiare al volo l’impostazione tattica. Per il Napoli sono fondamentali gli inserimenti senza palla di Hamsik e dello stesso Zielinski ma col passaggio al 4-4-2 diventa molto più complicato valorizzare determinate caratteristiche. Però non accantonerei definitivamente questa idea”.

    Juventus distante quattro punti e super favorita nella corsa allo scudetto: ma è davvero impossibile, per il Napoli, colmare questo gap?
    “L’abitudine a vincere fa la differenza. La Juventus ha rafforzato un organico già forte con calciatori di provata esperienza e di un certo spessore internazionale. Il Napoli ragiona seguendo prospettive diverse, ha acquistato diversi giovani di sicuro avvenire, su tutti Milik, destinato a diventare un grande. Ma la differenza è tutta qui”. 

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