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  • Carnesecchi: "Non temiamo l'Inter, l'Atalanta crede allo scudetto. La vittoria in Europa League ha cambiato tutto"

    Carnesecchi: "Non temiamo l'Inter, l'Atalanta crede allo scudetto. La vittoria in Europa League ha cambiato tutto"

    Atalanta-Inter, con calcio d'inizio alle 20.45 di domenica 16 marzo al Gewiss Stadium di Bergamo sarà l'ultima sfida Scudetto prima della sosta nazionali e potrà condizionare le settimane successive di chi uscirà vittorioso da questa importantissima sfida. L'Inter è davanti, l'Atalanta insegue, ma nello spogliatoio bergamasco si parla apertamente di obiettivo scudetto e a confermarlo, a Repubblica è stato Marco Carnesecchi.

    SCUDETTO - "In verità lo sapevamo dall’inizio che avremmo potuto puntare molto in alto, solo che finché giochi una partita dopo l’altra non ci pensi. Ora però sì, la parola scudetto nello spogliatoio circola, anche se non ancora con tutta la chiarezza del mondo. Tanto, se anche battessimo l’Inter domani probabilmente non saremmo primi. È l’ultimo chilometro: non è il momento di lanciare lo sprint, ma di posizionarci bene".

    LE COPPE - "Senza coppe? Non è un vantaggio, anzi. Giocare di continuo è un benefit, tieni alti il ritmo e la concentrazione, mentre nelle settimane vuote è più difficile mantenere la carica mentale giusta. Contro la Juve ci siamo riusciti".

    SIAMO FELICI INSIEME - "Noi stiamo bene insieme, ci alleniamo in allegria, siamo molto forti. E Bergamo è fantastica, abbiamo tifosi intelligenti che ci portano in palmo di mano anche nei momenti in cui altrove rumoreggerebbero.
    Noi giochiamo sempre per vincere: neanche con il Real e il Barcellona ci siamo messi lì dietro ad aspettare".

    NON CAMBIAMO PIANO GARA - "Gasperini non ci sta dicendo cose diverse dal solito. Per noi è importante l’Atalanta, più che gli avversari. Puntiamo su noi stessi".

    L'EUROPA LEAGUE - "Vincerla ha cambiato tutto. Arrivavamo sempre lì ma ci mancava qualcosa. A Dublino abbiamo detto al mondo: aspetta un attimo, ci siamo anche noi. La cosa più comoda sarebbe stata accontentarsi, ma per la mentalità estrema del mister la finale è diventata un trampolino di lancio".

    GASPERINI - "Duro d sopportare? Ma va. Quando entri nel suo modo di pensare sali a livelli, appunto, estremi. La maggior parte dei giocatori con lui cresce in maniera esponenziale. Se stiamo pensando che vada via? Come fai? con dieci partite in ballo? Provvederanno lui e la società, noi siamo super tranquilli".

    MATURAZIONE - "Ho raggiunto continuità e maturazione. Sto entrando nella categoria “atleti che hanno capito cosa vuol dire essere un calciatore". E lo sto facendo nell’Atalanta, un top club. A 24 anni, penso di non dovermi porre dei limiti". 

    PORTIERI IN NAZIONALE - "Al contrario, è fantastico, perché posso competere con i top: è la cosa più bella, solo se ti confronti con i migliori puoi essere soddisfatto quando arrivi al traguardo. Gigio è già da un po’ in una categoria in cui io sto entrando. Per l’esperienza in rapporto all’età è un fenomeno. Diventare come lui è difficile, ma ci si può provare".

    MENTAL COACH - "Da quando lavoro con un mental coach sono cresciuto tantissimo. Devi essere disposto ad ascoltare e non pensare che l’aiuto non ti serva. E devi accettare che ti metterà le mani dentro al cervello. Ti insegna un modo diverso di respirare, di pensare".

    FUTURO - "L’Atalanta è una squadra dove un calciatore vuole andare: qui si gioca bene, si compete, ci si diverte, non ci si accontenta e la società ha obiettivi alti, non dice cominciamo e poi vediamo. Qui c’è tutto"

    ATALANTA-INTER IN CHIARO - "Quando ero bambino la partita della domenica sera sul divano con i miei era il massimo, è pazzesco pensare che adesso la gioco io per la seconda volta di fila. Sarà come essere sul centrale di Wimbledon".

    IDOLO - "Gigi. Buffon. Tutta la vita"

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