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  • Juve brutta ma cinica, Allegri sta tentando il miracolo. Giustizia permettendo

    Juve brutta ma cinica, Allegri sta tentando il miracolo. Giustizia permettendo

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Ha scritto Lapo Elkan su Twitter, con un briciolo di comprensibile invidia: “Ho visto il Milan dominare a Napoli, e mi piacerebbe che anche la Juventus giocasse così”. Difficile dargli torto, soprattutto ricordando le 5 pappìne prese proprio al Maradona da Madama e, soprattutto, dopo aver assistito sabato sera alla grande fatica fatta dalla squadra di Allegri contro il terzultimo Verona, per giunta in casa e con lo stadio pieno. Juve brutta come pochi, ma cinica. Servivano i tre punti e li ha presi, proseguendo nella rimonta impossibile” al quarto posto Champions, nonostante i 15 punti di penalizzazione. La bruttezza del gioco bianconero è storia vecchia e arcionota, se ne discute da anni e non si è trovato una soluzione, nemmeno cambiando allenatore, perché alla fine – come c’è scritto pure sui muri dello spogliatoio dell’Allianz – “vincere è l’unica cosa che conta”. E in questo particolare momento storico, paragonabile solo a quello di Calciopoli, il come vincere interessa davvero poco. Bisogna uscire dal pantano in cui la squadra si ritrova, e quando sei pieno di fango il vestito che indossi non è la prima preoccupazione.

    Il pragmatismo di Allegri, al quale non è mai importato nulla dello spettacolo nemmeno quando vinceva scudetti in serie (figuriamoci ora), associato alla grande determinazione della squadra, riuscita a fare gruppo e trovare le giuste per reagire al – 15, si stanno rivelando il mix perfetto per tentare il miracolo. In questo campionato la Juventus si sta muovendo come un fantasma: apparentemente è 7° in classifica, coi suoi 44 punti reali, ma tra una ventina di giorni scarsi potrebbe ricomparire da un’altra parte, se al Collegio di Garanzia annullassero la decisione della CAF o rispedissero la sentenza al mittente. Il livorosissimo pueblo antijuventino sta, ovviamente, tifando affinché i giudici facciano anch’essi i tifosi (come, del resto, alcuni di loro hanno ampiamente dimostrato di esserlo coi loro esecrabili post sui social) confermando il – 15, in attesa poi della seconda mazzata da parte del procuratore Chiné sulla tranche stipendi. Non è però scontato finisca come vorrebbero loro, perché i vizi di forma della prima sentenza sono tanti e l’abuso di potere esercitato dai giudici federali è parso evidente.

    Da qui la professione d’ottimismo in casa Juve, sperando nel ribaltone del 19 aprile, supportato anche dai buoni risultati ottenuti in questi ultimi mesi (7 vittorie nelle ultime 8 giornate). Vorrebbe dire passare, in un balzo, dal 7° al 2° posto solitario , a – 12 punti dal Napoli. Che sarebbe pure -10 calcolando pure i 2 ingiustamente tolti con la Salernitana, ma che non restituirà più nessuno. Quindi possibile – 12, tra l’altro con ancora lo scontro diretto da giocare in casa con la capolista. Potrebbe essere un 25 aprile da festeggiare davvero come una Liberazione. Un regalo che il club vorrebbe farsi, ma che purtroppo non dipenderà solo dalla buona volontà della squadra. I precedenti con la giustizia sportiva suggeriscono molta calma e di fare di conto coi punti reali e una classifica che attualmente dice – 6 dal possibile quarto posto, e una rimonta che potrebbe essere anch’essa vanificata se il mantra della procura federale resterà “la Juve deve stare dietro la Roma”. E magari proprio lì la terrà il CONI. Soprattutto, come andiamo scrivendo da tempo, se al Collegio di Garanzia il tifo prevarrà su una giustizia davvero giusta.

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