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  • Conte torna a vincere facendo un passo indietro: non è ancora tempo per un'Inter europea

    Conte torna a vincere facendo un passo indietro: non è ancora tempo per un'Inter europea

    • Filippo Tramontana
      Filippo Tramontana
    L’avevamo pensato e detto più volte che questa Inter, per trovare un po’ di continuità di prestazioni e risultati, avrebbe dovuto fare un passo indietro. Un passo verso la mentalità e il modo di giocare che la scorsa stagione ha portato la squadra a ottenere i risultati migliori degli ultimi otto anni. Sembrava la base su cui lavorare per migliorare ancora, per saldare quelle basi, invece qualcosa improvvisamente è cambiato. Non è questione di infortuni, stanchezza o positività al Covid, semplicemente Conte ha provato a rendere la sua squadra più europea, ha provato a farle fare quello scalino in più che forse, questa volta sì complici gli scarsi tempi di preparazione, non era pronta a fare. Il pressing a tutto campo forse ad oggi non era il vestito adatto per questa Inter, ancora acerba per il corri sempre, ruba palla, imponi il ritmo e il gioco. Non era tempo per l’abito elegante, forse a questa Inter sta bene ancora la tuta, bella e stilosa, ma sempre tuta. Che male c’è ad indossare una bella tuta se questa ti fa fare bella figura? Secondo me assolutamente nulla.

    Non mi è piaciuta l’Inter tutto pressing alto vista contro il Real, non mi è piaciuta perché non ha avuto equilibrio, e - cosa fondamentale - ha perso la partita con un contropiede mentre aveva la partita in mano. Mi è piaciuta l’Inter vista contro il Sassuolo, contro il Borussia e contro il Bologna. Sì, coincidenza vuole che abbia vinto sempre, ma forse non è un caso. Conte descrive bene le ultime tre partite. Non è vero che l’Inter gioca in contropiede, è vero invece che si adatta ai momenti dei match. Ha trovato il giusto equilibrio, sa quando difendersi senza pressing alto, e quando invece deve alzare il baricentro, lo fa con un costrutto con una logica che, secondo il mio modestissimo parere, è quello che le è mancato nei primi due mesi di stagione. La fase difensiva è ancora in rodaggio ma in netto miglioramento rispetto a due settimane fa. L’Inter si è ripresa, ha vinto tre partite di fila in campionato e si è conquistata il secondo posto in solitaria, mentre, anche con un po’ di coincidenze, si è guadagnata la possibilità quantomeno di provarci per gli ottavi di Champions.

    Facendo un esempio, si potrebbe paragonare l’Inter ad un pilota di MotoGp che dopo aver vinto il campionato l’anno prima si trova in mano una moto che la stagione successiva, seppur migliorata, non riconosce, rendendogli la vita difficile per arrivare alla vittoria. Il pilota rimane forte, la moto anche, ma il feeling se ne va e con lui pure i risultati. Ecco che casa e pilota magari fanno un passo indietro trovando un compromesso che vada bene a tutti con il fine di tornare a vincere in pista. Questo ha fatto l’Inter, o così sembra, cambiando il destino di questo inizio di stagione. Tutto bene, per ora, ma purtroppo non basta. Perché il Milan viaggia ad una velocità impressionante. I rossoneri non perdono un colpo, non solo non perdono mai, ma è anche quasi impossibile strappargli un pareggio. Questo fa sì che la macchina di Pioli viaggi a mille all’ora e a + 5 sull’Inter, costretta a rimanere a distanza. Il campionato ovviamente è ancora lunghissimo ma a questo punto il Milan, dopo 22 risultati utili consecutivi di cui 17 vittorie, va preso assolutamente sul serio per un’ipotetica corsa scudetto. Non si può più perdere colpi. Mercoledì in Champions non dipenderà solo dall’Inter, ma la squadra di Conte il suo lo dovrà fare sperando che il Real Madrid torni ad essere la grande squadra che quest’anno non è mai stata.

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