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    Corvino: "Vlahovic? Chi sa segnare lo fa sempre. Dorgu mercato? Ha le stimmate del campione. Motta è innovativo"

    Corvino: "Vlahovic? Chi sa segnare lo fa sempre. Dorgu mercato? Ha le stimmate del campione. Motta è innovativo"

    • Redazione CM
    Pantaleo Corvino direttore generale del Lecce e storico dirigente fra le tante anche di Fiorentina e Bologna, ha concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport in cui ha parlato del futuro del club salentino, ma anche di molti dei talenti da lui scoperti.

    DORGU - "Piace a Conte, Inter e Juve? Ha le stimmate del campione. Non gli manca nulla".

    VLAHOVIC - "Ogni tanto mi manda ancora una maglia, qualche messaggio, ma è giusto e normale così. Ricordo che ero andato a vedere il Partizan per Milenkovic, ma quando fecero entrare ‘sto ragazzino me ne innamorai, aveva fisicità, destrezza, una qualità insolita per un attaccante con quelle misure. E senso del gol. Chi sa segnare segna sempre. Agii d’anticipo, lo volevano in tanti. I genitori mantennero la parola e con lui riempii l’ultimo posto a disposizione per l’extracomunitario, naturalmente dopo averlo lasciato sei mesi in prestito per farlo diventare maggiorenne". 
     
    LE CRITICHE A FIRENZE PER IL COLPO VLAHOVIC - "Criticato? Si immaginavano che prendessi un giocatore già formato e invece puntai subito su Dusan. Lo portai nello spogliatoio della Primavera prima della finale col Toro. Gli dissi “ti faccio debuttare con i ragazzi, tu entra e segna”. Vincemmo due a zero, fece doppietta. O forse ne segnò uno solo, comunque alzammo la coppa. Dovresti andare a controllare".
     
    ALLENATORI - "Il più corviniano? Sinisa Mihajlovic. Arrivò dopo Prandelli e quindi condannato a un confronto complicato. La seconda parte del campionato la fece benissimo, al punto che lo cercò con insistenza l’Inter. Fu fantastico, disse “vado via solo se ho il consenso di Della Valle”. Non lo lasciarono andare e rimase senza fare storie. In seguito le cose non girarono più tanto bene... Sinisa era potenzialmente il mio ideale. Possedeva cultura del lavoro, onestà, personalità" 
     
    GIAMPAOLO - "Adoro gli allenatori che lavorano molto fuori e dentro il campo, e per tantissime ore al giorno. Giampaolo ha una visione e idee nelle quali mi riconosco, e non lascia nulla al caso. Per lui esiste anche la sede. Conosce la realtà nella quale opera, siamo al terzo anno consecutivo di permanenza in A, il più duro. Noi tutti, a partire dal presidente, un entusiasta, sappiamo che dobbiamo fare i conti con la nostra dimensione e con la sostenibilità" 
     
    THIAGO MOTTA - "Per me è innovativo. Ha idee, non segue codici nell’interpretazione delle due fasi e non guarda in faccia a nessuno. Alla Juve come a La Spezia e a Bologna". 

    ATALANTA - "La squadra più forte del momento? Da noi l’Atalanta di Gasperini. Il suo è un integralismo creativo. Apporta continue correzioni a un sistema di gioco ben definito, consolidato, punta alla perfezione. Di quel sistema, perché il calcio la perfezione non la contempla, grazie a Dio". 

    IL GIOCATORE IDEALE - "Resta Barella. Che sa essere manovale e ingegnere" 

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    Utente vxl 147185
    Utente vxl 147185

    A corvi, vedi di salvarti, che è meglio

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