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  • Chirico: 'Curva Fiesole squalificata per becerume contro la Juve, ma non dovevano disertare?'

    Chirico: 'Curva Fiesole squalificata per becerume contro la Juve, ma non dovevano disertare?'

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Non ci intendiamo di metempsicosi e trasmigrazioni delle anime da un corpo all’altro, però una domanda ce la poniamo: domenica scorsa chi ha occupato le gradinate della curva Fiesole? I soliti abbonati, o spiriti? Corpi solidi o eteree presenze? I gruppi organizzati avevano infatti annunciato, con un comunicato ufficiale, che – per protesta - non sarebbero stati presenti alla gara con la Juventus ma avrebbero dato una mano alla gente toscana colpita dall’alluvione. Eppoi invece, aldilà di una zona lasciata simbolicamente vuota al centro della curva, domenica sera si sono materializzati tutti lì sugli spalti, a riproporre il solito canovaccio dei precedenti Fiorentina–Juve: insulti a ruota libera nei confronti dei giocatori juventini. Prima, durante e dopo la partita.

    Lo riporta il comunicato del giudice sportivo, scritto sulla scorta delle segnalazioni arrivategli dagli ispettori federali. “Cori beceri e di discriminazione razziale – scrive – nei confronti di tre calciatori della società Juventus”, ovvero Vlahovic, Kean e McKennie. Tutti cori provenienti dalla Fiesole, la curva che avrebbe dovuta essere deserta “per solidarietà” con gli alluvionati. E che invece si è beccata una giornata di squalifica, seppur con la condizionale (sospensione per 1 anno, ma con possibilità di revoca in caso di reiterazione, ndr). Quella medesima curva che aveva incassato complimenti e plauso dai principali rappresentati della politica locale: il governatore Giani, il sindaco fiorentino Nardella, il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Tutti e tre si erano sperticati in complimenti nei confronti di questi “angeli del fango” che avevano mostrato “la loro umanità e sensibilità”, a differenza invece dei cinici gestori del calcio e delle istituzioni nazionali. Il trio toscano dovrebbe però ora gentilmente spiegare come si coniugano umanità e sensibilità col razzismo e becerume messo in bella mostra domenica sera. Che non rappresentano nemmeno una novità, perché ad ogni Fiorentina–Juventus i cori della Fiesole sono quasi sempre dello stesso tenore. Ed anche il resto del Franchi non è che si comporti in modo integerrimo. Quando viene a giocarci la Juve, più che uno stadio diventa un odiodromo. Dove domenica scorsa persino il figlio di Italiano ha rischiato grosso, essendo stato scambiato per juventino da alcuni tifosi in tribuna. Si, lì dove in genere si siedono proprio Giani, Nardella e Renzi. E non è stato neppure un episodio casuale, perché per tutta la partita - ci sono documentazioni video&audio - da quello stesso “settore nobile” sono partiti insulti continui verso gli occupanti della panchina bianconera. L’insulto allo juventino è prassi generalizzata in quello stadio. Ma magari lo spacciano poi per puro e schietto vernacolo fiorentino. Anche agli angeli della solidarietà può scappare ogni tanto una parolaccia, Maremma lazzarona! Per carità, basta solo poi non fare la morale quando capita all’incontrario, solo perché il becerume delle altre tifoserie non porta voti al proprio seggio elettorale.

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