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    Dalla banlieue al Sassuolo, Defrel fa il bomber. Tra l'idea Juve e la Premier...

    Dalla banlieue al Sassuolo, Defrel fa il bomber. Tra l'idea Juve e la Premier...

    • Marco Demicheli
    È abituato a cominciare piano, Gregoire Defrel. Da sempre. Ma una volta che si ambienta diventa devastante. Lui che fino a pochi anni fa il calcio lo vedeva come un gioco, un passatempo per stare con gli amici nella banlieue di Chatillon, alla periferia di Parigi. Un allenamento a settimana e la partita la domenica, come accade nei campi di tutta la provincia italiana. Poi, a 18 anni, quando ancora non si era neanche mai immaginato di poter diventare un calciatore professionista, la svolta: un agente lo porta in Italia, al Parma, per un provino. "Starò via solo tre giorni, almeno lui è contento", disse Defrel agli amici al momento della partenza. Da allora, invece, non è più tornato. L'Italia è diventata il suo Paese adottivo. Le cose però non sono state facili, soprattutto all'inizio. Tanto che l'attaccante francese ha spesso pensato di mollare tutto, abbandonare il mondo del calcio e tornare a casa sua, dai suoi amici e dalla famiglia. Fino a Cesena, dove arriva dopo che il ds Rino Foschi lo prende alle buste dal Parma fallito inserendo 51mila euro per i dipendenti del club.

    ZAMPARINI E LA JUVE - Dopo un periodo di ambientamento prende per mano la squadra romagnola che, nel 2014, trascina in Serie A. E inizia a farsi conoscere dal grande pubblico. A fine stagione colleziona 34 presenze e 9 gol. Reti che non bastano a salvare il Cesena, ma a lui valgono il corteggiamento di tanti club. Tra questi anche la Juventus, che prova a prenderlo per poi girarlo in prestito e continuare a seguirne lo sviluppo, ma non ci riesce. Defrel sembra destinato al Palermo, Zamparini è convinto di averlo in pugno, è lui l'erede designato di Paulo Dybala, appena ceduto proprio alla Juve. Ma il presidente dei siciliani vede sfumare l'affare proprio quando mancano solo gli annunci: a convincere Defrel è un'altra società italiana, anch'essa alla ricerca dell'erede di un attaccante passato in bianconero, Simone Zaza. "Il Sassuolo mi ha fregato Defrel e Sensi", commenta amareggiato Zamparini; l'ambizioso progetto del presidente Squinzi ha avuto la meglio.

    DA CESENA A SASSUOLO - Dalla Romagna col Cesena all'Emilia col Sassuolo, Defrel comincia un altro capitolo della sua avventura italiana. E anche con la squadra di Di Francesco la storia si ripete. L'inizio è difficile, l'allenatore lo vuole prima punta, centravanti di un tridente che ha in Berardi e Sansone gli altri due brillanti interpreti, mentre Gregoire ha quasi sempre giocato da esterno o seconda punta. Come Aubameyang, il giocatore a cui si ispira maggiormente. I gol arrivano col contagocce, fino a febbraio sono appena due, ma Di Francesco non molla: è convinto che con le sue caratteristiche fisiche e quel sinistro Defrel può diventare devastante. E il tempo gli dà ragione. Il finale dello scorso campionato vede il francese prendere più confidenza con il gol, ma è solo il preambolo rispetto a quello che sta accadendo oggi.

    GLI OCCHI DELLA PREMIER - Nel Sassuolo europeo Defrel è diventato un riferimento, fin qui ha messo a segno 9 reti in 17 partite tra campionato, Europa League e preliminari. Da bandito, come la sua classica esultanza, diventa bomber. Con Berardi fermo per infortunio dallo scorso agosto è toccato a lui prendersi sulle spalle la squadra. La sua stagione da leader non sta passando inosservata. Dalla scorsa estate la Premier ha messo gli occhi su di lui: la squadra che ha provato ad acquistarlo con maggiore insistenza è stato il Crystal Palace, ma anche due big come Arsenal e Liverpool sono interessate. E continuano a mandare i loro osservatori a seguirlo. Tutti discorsi da rimandare alla prossima estate però, per il momento Defrel continua a fare la storia a Sassuolo. Giocando e divertendosi come una volta, come a 18 anni, con gli amici della banlieue.

    @marcodemi90

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