AFP via Getty Images

Dallo Scudetto con Conte alla finale di Champions, la notte speciale di Hakimi: “L’Inter è nel mio cuore”
Achraf Hakimi e l’Inter, una storia breve ma intensa, un legame che la finale di Champions League tra PSG e nerazzurri riporta in primo piano. Il terzino marocchino, che ha lasciato Milano nell’estate del 2021 per trasferirsi al Paris Saint-Germain per 68 milioni di euro, si prepara a vivere questa sera a Monaco una delle partite più importanti della sua carriera proprio contro il club che l’ha consacrato. “È un momento molto importante, la mia prima grande finale europea con il PSG e, per giunta, contro l’Inter”, ha dichiarato Hakimi, non nascondendo la doppia emozione che lo accompagna in questa sfida.
La stagione 2020/2021 sotto la guida di Antonio Conte è stata infatti indimenticabile per il marocchino, che mise a segno sette goal e 11 assist in 45 partite, contribuendo in modo decisivo alla vittoria dello Scudetto. “Non dimenticherò mai di aver indossato quella maglia e di aver vinto uno Scudetto. L’Inter sarà sempre nel mio cuore, ma ora sono al PSG e farò di tutto per batterli”, ha sottolineato Hakimi, consapevole di dover lasciare da parte i ricordi per concentrarsi solo sulla conquista della prima Champions League parigina.
L’Inter, infatti, lo aveva portato a Milano nel 2020 dal Borussia Dortmund per circa 43 milioni di euro, individuandolo come il profilo perfetto per il 3-5-2 di Conte. Fu lo stesso allenatore, come rivelato dallo stesso Hakimi, a convincerlo con una telefonata in cui gli illustrò ruolo e progetto, prospettandogli la possibilità di vincere subito un titolo. E Hakimi non tradì le aspettative: con le sue sgroppate sulla fascia destra e i suoi numeri da rifinitore, divenne una delle stelle del gruppo che riportò l’Inter sul tetto d’Italia.
Alla fine della stagione, però, il sacrificio sul mercato si rese necessario per i nerazzurri e il PSG, a colpi di milioni, lo fece suo. Un’operazione che garantì all’Inter una plusvalenza importante — circa 60 milioni di euro più bonus — e lasciò aperta la ferita emotiva della cessione.
Oggi Hakimi è uno dei leader riconosciuti del PSG di Luis Enrique, di cui è vice capitano e imprescindibile: in questa stagione ha collezionato 47 presenze complessive, otto goal e 14 assist, confermandosi uno degli esterni più forti al mondo. “Con Luis Enrique ho raggiunto un livello che non pensavo di poter avere. Mi ha dato fiducia e libertà e ora mi sento più completo e maturo”, ha raccontato.
Ma quando il destino ha decretato la finale tra PSG e Inter, Hakimi ha subito sentito il richiamo del passato. “Sarà un momento speciale contro una squadra che è rimasta nel mio cuore e dove ho vinto un titolo importante. Sarò felice di ritrovare i miei ex compagni di squadra”, ha confessato dopo la semifinale vinta contro l’Arsenal. Il cuore resta nerazzurro, come ha voluto ribadire anche di recente: “L’Inter è sempre con me, lì nel mio cuore”.
Eppure, non ci sarà spazio per la nostalgia stasera a Monaco. Hakimi lo sa bene: “L’Inter è una buona squadra, hanno un piano di gioco chiaro e grandi giocatori. Sarà una partita molto difficile e dovremo essere concentrati, perché vogliamo vincere la nostra prima Champions League”. Il futuro, per lui, sarà ancora parigino, avendo recentemente rinnovato il contratto fino al 2029, ma la sfida con l’Inter sarà comunque un momento di verità e di emozione, un’occasione per misurare il presente con un passato che resta vivo e indelebile.
La stagione 2020/2021 sotto la guida di Antonio Conte è stata infatti indimenticabile per il marocchino, che mise a segno sette goal e 11 assist in 45 partite, contribuendo in modo decisivo alla vittoria dello Scudetto. “Non dimenticherò mai di aver indossato quella maglia e di aver vinto uno Scudetto. L’Inter sarà sempre nel mio cuore, ma ora sono al PSG e farò di tutto per batterli”, ha sottolineato Hakimi, consapevole di dover lasciare da parte i ricordi per concentrarsi solo sulla conquista della prima Champions League parigina.
L’Inter, infatti, lo aveva portato a Milano nel 2020 dal Borussia Dortmund per circa 43 milioni di euro, individuandolo come il profilo perfetto per il 3-5-2 di Conte. Fu lo stesso allenatore, come rivelato dallo stesso Hakimi, a convincerlo con una telefonata in cui gli illustrò ruolo e progetto, prospettandogli la possibilità di vincere subito un titolo. E Hakimi non tradì le aspettative: con le sue sgroppate sulla fascia destra e i suoi numeri da rifinitore, divenne una delle stelle del gruppo che riportò l’Inter sul tetto d’Italia.
Alla fine della stagione, però, il sacrificio sul mercato si rese necessario per i nerazzurri e il PSG, a colpi di milioni, lo fece suo. Un’operazione che garantì all’Inter una plusvalenza importante — circa 60 milioni di euro più bonus — e lasciò aperta la ferita emotiva della cessione.
Oggi Hakimi è uno dei leader riconosciuti del PSG di Luis Enrique, di cui è vice capitano e imprescindibile: in questa stagione ha collezionato 47 presenze complessive, otto goal e 14 assist, confermandosi uno degli esterni più forti al mondo. “Con Luis Enrique ho raggiunto un livello che non pensavo di poter avere. Mi ha dato fiducia e libertà e ora mi sento più completo e maturo”, ha raccontato.
Ma quando il destino ha decretato la finale tra PSG e Inter, Hakimi ha subito sentito il richiamo del passato. “Sarà un momento speciale contro una squadra che è rimasta nel mio cuore e dove ho vinto un titolo importante. Sarò felice di ritrovare i miei ex compagni di squadra”, ha confessato dopo la semifinale vinta contro l’Arsenal. Il cuore resta nerazzurro, come ha voluto ribadire anche di recente: “L’Inter è sempre con me, lì nel mio cuore”.
Eppure, non ci sarà spazio per la nostalgia stasera a Monaco. Hakimi lo sa bene: “L’Inter è una buona squadra, hanno un piano di gioco chiaro e grandi giocatori. Sarà una partita molto difficile e dovremo essere concentrati, perché vogliamo vincere la nostra prima Champions League”. Il futuro, per lui, sarà ancora parigino, avendo recentemente rinnovato il contratto fino al 2029, ma la sfida con l’Inter sarà comunque un momento di verità e di emozione, un’occasione per misurare il presente con un passato che resta vivo e indelebile.