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  • Dani Alves e Mascherano: ecco perché alla Juve serve più il secondo

    Dani Alves e Mascherano: ecco perché alla Juve serve più il secondo

    • Giancarlo Padovan

    Perché molti tifosi juventini sono perplessi a proposito delle voci di mercato che conducono a Dani Alves e a Mascherano?

    Alcuni dicono che si tratti di calciatori di indubbia esperienza, ma di troppo lunga militanza. Altri sostengono che siano usurati nel fisico e nella mente. Altri ancora, forse più semplicemente, che il loro acquisto non sarebbe coerente con il piano di rinnovamento avviato dalla Juve un anno fa.


    In effetti Dani Alves ha 33 anni e Mascherano solo uno in meno, entrambi hanno vinto tanto con il Barcellona, entrambi sono nazionali nei rispettivi paesi. La sensazione che il meglio l’abbiano dato è fondata, ma è altrettanto vero che la Juve quest’anno ha deciso di giocare sul tavolo di un risultato immediato. Mi riferisco alla Champions League per la quale ci vogliono anche elementi di carisma, esperienza e coraggio. I due ne sono dotati e ragionevolmente ne fornirebbero in dosi massicce ad una squadra che, a livello internazionale, un po’ ne difetta. Inoltre la Juve non è ancora esattamente una squadra ringiovanita nei suoi titolari della difesa: Barzagli ed Evra hanno 35 anni, Chiellini e Lichtsteiner sono ultratrentenni. Perciò, almeno in quel reparto, saremmo di fronte ad un gruppo di veterani, scelta chiara della società.

    Ammesso e non concesso che i due trasferimenti vadano in porto, come cambierebbe la Juve con l’inserimento del terzino brasiliano e del centrale argentino?


    Una premessa è necessaria: il passaggio alla difesa a quattro si renderebbe quasi indispensabile, visto che Dani Alves è un esterno di quel tipo di reparto. Giocherebbe a destra in alternativa a Lichtsteiner, più adatto ad un centrocampo a cinque. Detto, per inciso, che lo svizzero è ancora integro, credo che il problema di Dani Alves sia la fase difensiva contro calciatori in grado di  puntarlo senza raddoppi difensivi. In fase di possesso, al contrario, sa proporsi con continuità e qualità di primissimo livello.


    Più complesso il discorso che riguarda Javier Mascherano. Il calciatore più che duttile è polivalente e con il suo ingaggio la Juve coprirebbe due ruoli: centrocampista e difensore centrale. Per la verità Mascherano vuol tornare a metà campo, come fa nella nazionale argentina, e il buco lasciato da Marchisio potrebbe essere colmato proprio da lui. E’ quello il suo ruolo naturale, sia che si giochi a tre, sia che si giochi a quattro, sia che ci si affidi a due soli centrocampisti.

    Mascherano alla Juve porterebbe due vantaggi. Il primo: Allegri non dovrebbe cambiare modulo. O meglio, potrebbe scegliere il più adatto sapendo che il suo calciatore lo ricoprirà adeguatamente. Il secondo: mettere Mascherano davanti alla difesa, significherebbe alzare un ulteriore argine assieme ai due centrali. Spesso, infatti, Mascherano ama arretrare tra loro in una sorta di ibridazione del ruolo che fonderebbe il centrale di centrocampo a quello di difesa.

    Mascherano, poi, è un vero capitano. Non importa chi porta la fascia (in nazionale Messi, al Barcellona Iniesta), l’uomo che conta è sempre lui, Javier. El jefecito, il piccolo capo, è solo un soprannome ereditato da un suo vecchio allenatore, Astrada, che era El jefe. In realtà lui è capo di fatto, uno cui bastano poche parole per imporsi.

    Domanda non oziosa: e quando torna Marchisio? Intanto va detto che, in base alle esperienze precedenti, Marchisio non sarà ad un livello accettabile prima di dicembre. Poi, quando sarà effettivamente a disposizione di Allegri, tornerà a fare la mezzala in un centrocampo a tre o il secondo centrale in un centrocampo a quattro. 


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