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  • Draghi non è il castigamatti d'Italia, servirebbe un miracolo. AstraZeneca è sicuro. Biden, altro che 'addormentato'

    Draghi non è il castigamatti d'Italia, servirebbe un miracolo. AstraZeneca è sicuro. Biden, altro che 'addormentato'

    • Mino Fuccillo
      Mino Fuccillo
    No, Draghi non è il Castigamatti.
    Draghi premier non è il castigamatti sperato più che temuto. Ha per esempio accettato fosse il nuovo Cts un po' lottizzato secondo planimetria di sovrapposte culture politiche. Ancora: nonostante due recenti sentenze della Corte Costituzionale che ha dichiarato pandemia e vaccinazione "profilassi internazionale" e quindi "materia esclusiva" dello Stato, non ha messo in riga e in condizione di non  nuocere le Regioni e le relative burocrazie partitiche. Ancora: ha chiuso le scuole come forse a quel punto doveva, ma non riesce a tenerle aperte d'estate per recuperare scuola perduta, come pure voleva e doveva. Ancora: presiede insieme al suo governo ad una Zona Rossa-Arancione nazionale che più lasca non si può, traforata come è da decine, centinaia di eccezioni ufficialmente ammesse e da milioni di eccezioni che la gente si prende e concede. Ancora: non riesce a garantire che i prossimi tre miliardi (e con questi fanno 15,4) per Alitalia non siano inutilmente bruciati, non riesce nemmeno a mettere di fronte alla realtà i sindacati che non vogliono solo aiuto e sostegno ma esplicitamente e totalmente vogliono continuare come prima con l'azienda di prima.
    Di quelli che trasformano l'acqua in vino pare, non è sicuro e neanche quello è storicamente accertato, ce ne sia stato uno solo. E castigare i matti d'Italia sarebbe miracolo almeno pari a quello delle nozze di Cana. No, castigamatti non ce n'è e nemmeno Draghi lo è. Però di socialmente e politicamente matti in Italia ce n'è abbondanza, inflazione, ridondanza e ampia rappresentanza.

    No, Biden non è l'addormentato.
    Trump lo sfotteva dicendo che dormiva in piedi causa età. Ed ecco che Biden sbatte in faccia a Putin il conto. Il conto del lungo lavoro russo per corrodere le fondamenta del rapporto tra democrazie occidentali e consenso allevando e nutrendo una pubblica opinione anti sistema e anti Stato e questo mediante una organizzata campagna di menzogne via web e social. Il conto della mano autoritaria dello Stato russo, autoritaria e spiccia fino a togliere letteralmente di mezzo gli scomodi no i fastidiosi. Il conto dell'essersi allargato sul pianeta contando su una affinità culturale con Trump. Il conto di una America tornata al contenimento della Russia. Il conto di una sfida che il sistema socio economico russo non ha le condizioni per sostenerla, tanto meno per vincerla.

    Prof, 32 giorni di ferie. Se le fanno, perché su base volontaria e pagati e parte se a scuola d'estate?
    Prof hanno giustamente 32 giorni l'anno di ferie. E giustamente vogliono farle dopo un anno durissimo anche per loro. Ma, se le ferie le fanno tutte, perché se le scuole rimanessero aperte dopo metà giugno loro coinvolti solo su base volontaria e pagati a parte, parte oltre la normale retribuzione? Se faccio, se godo di tutte le mie ferie perché in altra parte del calendario c'è una parte in cui mi si può chiamare al lavoro solo su base volontaria e pagato a parte? Chi vanta e reclama questa condizione? Nessuno. E allora perché lo fanno i sindacati della scuola? Perché i lavoratori della scuola d'abitudine e in tempi normali d'estate (anche a ferie fatte ed esaurite) lavorano al normale ritmo ridotto. Lavorano, ma non al ritmo del lavoro a scuola e in classe. Sono tempi tutt'altro che normali e rivendicare il diritto acquisito dei tempi normali è imboscarsi, sottrarsi al tempo che c'è. Questo per la volontarietà dell'andare o no a scuola e in classe in qualche settimana d'estate. Quanto alla richiesta di essere pagati non una volta ma una volta e un pezzetto in più, è dare una piccola ma esauriente lezione di come trar profitto da guai pubblici.

    AstraZeneca sicuro ed efficace, i trombi non vengono dal vaccino.
    Ema ha verificato e controllato e ha fornito risultati della ricerca e controllo: gli episodi tromboloetici registrati nella popolazione vaccinata sono inferiori per numero a quelli che si registrano in analoghe quantità di popolazione non vaccinata. Vaccinarsi comporta la stessa dose di rischio, spesso meno, che ci si assume prendendo intere categorie di medicinali di cui si fa largo e fin troppo sereno uso. Punto, i fatti finiscono qui. Poi, dice Ema, ciascun Stato libero di bloccare o no un vaccino. Appunto per gli Stati, fornito da Ema: nei quattro giorni di blocco di AstraZeneca, diecimila i morti in Ue di Covid. Quanti i morti futuri prenotati sprenotando quattro o più giorni di vaccinazioni?
     

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