Calciomercato.com

  • Ecco come l'Inter ha messo a tacere chi le aveva già fatto il funerale

    Ecco come l'Inter ha messo a tacere chi le aveva già fatto il funerale

    • Filippo Tramontana
      Filippo Tramontana
    Non abbiamo fatto in tempo nemmeno a riabituarci alla “normalità” che il campionato si ferma di nuovo. Niente di strano, la pausa per le nazionali ogni anno bussa alla porta in questo periodo lasciandoci la possibilità di riordinare le idee, isolarle dalle emozioni del momento giudicando quello che i primi 180 minuti di stagione ci hanno svelato.

    Mai come quest’anno mi fa piacere fermarmi per rendere omaggio a quella nazionale che tanto ci ha reso felici e orgogliosi poche settimane fa.

    In campo ci sarà l’Italia di Mancini campione d’Europa in carica e, per quanto mi riguarda, sarà un piacere riempirmi gli occhi di quell’azzurro che impresa compì lo scorso luglio regalando spettacolo davanti all’Europa tutta.

    La nazionale ripartirà da un titolo storico ma dovrà resettare tutto per iniziare le qualificazioni ai prossimi Mondiali nel migliore dei modi.

    A ottobre poi ci sarà un altro grande appuntamento. Le semifinali di Nation League saranno l’occasione per tentare di vincere ancora un titolo importante contro le big Europee. Italia, Belgio, Francia e Spagna, il top dei top si sfideranno nelle semifinali incrociate, per l’Italia vincere a pochi mesi da trionfo all’Europeo sarebbe davvero qualcosa di speciale e incredibile.

    Se Mancini dovesse riuscire ad alzare anche il trofeo della Nation League costringerebbe chi ha assegnato il premio di miglior allenatore dell’anno Uefa a Tuchel (comunque ovviamente ugualmente meritevole del premio) almeno a rivedere il suo voto.

    Dedicata una doverosa parentesi alla nostra nazionale è tempo di riavvolgere il nastro delle prime due di campionato.

    Mi sembra ieri quando dopo la cessione di Hakimi e Lukaku il mondo Inter per gli “insiders” era sul punto di implodere. C’è chi si era ben organizzato per preparare il “funerale” ai nerazzurri e alla loro dirigenza.

    Dopo la cessione di Lukaku qualcuno ha addirittura “consigliato” a Marotta e Ausilio di dimettersi (cosa che non mi pare sia capitata dopo la cessione di Ronaldo)! Ovvio, quando sai che il “nemico” ha le armi migliori e le persone più capaci a risolvere i problemi, cerchi di consigliare lo stesso “nemico” a liberarsene per ottenere un indiretto vantaggio in futuro.

    Per fortuna nostra Marotta e Ausilio non hanno pensato per un secondo di abbandonare la nave, anzi si sono rimboccati le maniche e hanno risolto i problemi.

    Le parole di Inzaghi (dipinto dai soliti “soloni” nei giorni critici come infuriato e deluso) sono state musica per le orecchie di chi all’Inter vuole bene: “Hakimi non l'ho visto allenarsi, sappiamo che giocatore è. Lukaku l'ho allenato una settimana ed è un attaccante devastante nel pieno della maturità. La società è stata bravissima, nel giro di pochi giorni mi ha messo a disposizione Dzeko, Dumfries e Correa. La società è stata chiara e mi ha detto che bisognava prima di tutto mettere in sicurezza l'Inter. Ho trovato grande disponibilità e ho capito come mai lo scorso anno hanno raggiunto grande traguardi".

    Discorso chiuso e alcune bocche messe a tacere. L’Inter ha perso giocatori importanti guadagnando però cifre da capogiro mai ricevute in passato per nessuno, la società si è fatta trovare pronta e, come ha dichiarato Inzaghi, ha risposto presente quando c’era da farlo come ha sempre dimostrato in questi ultimi anni. Non si vince uno scudetto per caso o senza programmazione.

    L’Inter ha esordito come meglio non avrebbe potuto contro il Genoa e ha affrontato la trasferta di Verona con il piglio della grande squadra che è. Punteggio pieno, 7 gol fatti e 1 (evitabile!) preso, subendo un solo tiro in porta in 180 minuti. Ci sono partenze peggiori direi.

    Diciamo che l’inizio di stagione ha confermato quello che si era visto nella gran parte della scorsa. Il Milan si conferma squadra in forma, organizzata e vogliosa di punti e vittorie, il Napoli, pur nelle difficoltà, fa uscire il carattere mentre la Roma si inserisce in una lotta che l’anno scorso l’ha vista protagonista solo nelle battute iniziali. Ha faticato l’Atalanta che contro il Toro l’ha “spuntata” all’ultimo minuto e contro il Bologna ha visto incredibilmente il suo grande attacco sgonfiarsi all’improvviso. La Juve è prima inciampata a Udine e poi caduta in casa contro l’Empoli, situazione strana per la favorita del campionato che in panchina ha l’allenatore di gran lunga più pagato e vincente (Mourinho a parte ovviamente) della serie A.

    Siamo solo all’inizio ma questa pausa ci da modo di pensare a quello a cui abbiamo assistito. Ad oggi l’Inter ha visto tutti i suoi “esordienti” (Dumfries ha giocato solo 10 minuti) segnare ed essere protagonisti. Correa poi è stato miracoloso, 20 minuti, 2 gol decisivi e tutti a casa. Forse chi era pronto a “seppellire l’Inter” ora starà gufando come mai prima!

    Altre Notizie