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Tutumlu, l'amico di Monchi, che voleva trattare la Roma come lo Swansea

Tutumlu, l'amico di Monchi, che voleva trattare la Roma come lo Swansea

  • Pippo Russo
    Pippo Russo
Il ciclone Tutumlu si abbatte sulla Roma. Potrebbe essere il titolo di un disaster movie, e invece è quanto accaduto nei giorni scorsi. Di punto in bianco mister Bayram Tutumlu scatena via Twitter un'invettiva contro la società giallorossa usando toni da teoria del complotto. A suo giudizio vi sarebbe un “triangolo” che vuol rovinare la Roma (https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/roma/2019/08/16-60073770/tutumlu_shock_c_e_un_triangolo_che_rovina_la_roma_poi_le_accuse_a_baldini/). E dopo la replica della società giallorossa (https://www.asroma.com/it/notizie/2019/08/nota-del-club-sig-bayram-tutumlu), Tutumlu rilancia sostenendo che presto la Roma cambierà proprietà (http://www.corrieregiallorosso.com/ultime-notizie/pallotta-risponde-a-tutumlu-divertente-ma-il-turco-rincara-presto-venderai-la-roma/). A dire il vero, nel mezzo di cotanta foga twittatoria, mister Tutumlu piazza anche un paio di maliziosi interrogativi. Chiede al ds giallorosso Gianluca Petrachi di fare i nomi degli “agenti segreti” che avrebbero dovuto percepire una commissione da 200 mila euro sul (mancato) trasferimento di Robin Olsen al Montpellier. E aggiunge, da esperto di calciomercato spagnolo quale sostiene di essere, che il prezzo pagato per acquisire Pau López dal Betis sia eccessivo. Secondo lui il portiere non vale più di 8 milioni di euro. Ovvio che riguardo alla quotazione del portiere neo-giallorosso si sia nel campo delle opinioni. Tanto per dire: il sito Transfermarkt, che in genere è abbastanza prudente nel dare la valutazione di mercato dei calciatori, ritiene che Pau López valga 20 milioni di euro (https://www.transfermarkt.it/pau-lopez/profil/spieler/286415). Dunque non molto distante dai 23,5 milioni di euro pagati dalla Roma. Ma al di là di queste considerazioni, resta il fatto che le insinuazioni fatte da Tutumlu siano pesanti. Di fronte a esse, la Roma dovrebbe rispondere in modo netto e circostanziato anziché far spallucce. E tuttavia, rimane l'interrogativo di fondo: ma chi è questo Bayram Tutumlu?

UN TURCO GIRAMONDO RADICATO IN SPAGNA - Non esistono delle esaurienti informazioni biografiche sul personaggio. C'è solo una pagina Wikipedia, in lingua svedese, dai contenuti un po' troppo apologetici (https://sv.wikipedia.org/wiki/Bayram_Tutumlu). Nato a Ankara nel 1960, turco di origini curde, Tutumlu è il settimo di otto fratelli. Il padre è un ricco imprenditore che può permettersi di spedire il quattordicenne Bayram a studiare in Svizzera. Dove il ragazzo consegue le lauree in Economia, Psicologia e Giornalismo presso l'Università di Losanna. Questo è ciò che raccontano le fonti informative su Tutumlu, e dicono pure di ben nove lingue parlate in modo fluente. Inoltre circolano leggende sul modo in cui si radica nel calcio spagnolo, soprattutto nell'ambiente del Barcellona. Un vecchio articolo reperibile attraverso WayBack Machine (https://web.archive.org/web/20170405141530/http://www.everythingturkish.com.au/news-all-2/turkish-sports/behind-soccers-big-names-bayram-tutumlu) riferisce che Tutumlu (che in Spagna viene ribattezzato “El Turco”) inauguri durante gli anni Ottanta un business nel settore auto: importa Mercedes dalla Germania e le rivende. Si favoleggia che in Spagna ben 500 calciatori comprino una Mercedes da lui. Si racconta anche delle partite a poker con Hristo Stoichkov, Julio Salinas e Michael Laudrup. Del rapporto con quest'ultimo si dirà più avanti. Da rimarcare adesso è che a partire da quella fase Tutumlu stringa un legame d'estrema vicinanza col Barça. El Turco diventa un intermediario d'affari a tutto campo, il suo raggio d'azione non si limita alla gestione delle carriere dei calciatori e al loro trasferimento. Tutumlu si muove su ben altri livelli. Lo sa bene l'allora presidente del Barça, Joan Laporta, che in conseguenza di un'alleanza convertita in inimicizia si ritrova a dover affrontare un giudizio in tribunale.

La vicenda parte nel 2008, quando Tutumlu si fa garante di un incontro fra Laporta e Miradil Djalalov, amministratore delegato di Zeromax. Quest'ultimo è stato fra il 2005 e il 2010 il conglomerato privato (atto di fondazione in Delawere e successivo spostamento della sede legale in Svizzera) che assume il ruolo di monopolista nello sfruttamento delle risorse poste sotto il controllo dello stato uzbeko (https://en.wikipedia.org/wiki/Zeromax). Ma chi controlla davvero Zeromax è Gulnara Karimova (https://en.wikipedia.org/wiki/Gulnara_Karimova), la figlia del dittatore Islam Karimov. Laporta entra in questa cerchia del business in quanto presidente del Barcellona, ma ne beneficia soprattutto nell'attività privata da socio dello studio legale Laporta & Arbós. È proprio in conseguenza di questo giro d'affari che si scatena la guerra fra Tutumlu e l'allora presidente del Barça.  El Turco reclama il 10% di commissione sugli affari conclusi in Uzbekistan, sia dal Barcellona che dall'avvocato Laporta. Quest'ultimo, in tribunale, ammetterà di avere incassato oltre 10 milioni di euro grazie alle attività di consulenza prestate in Uzbekistan (https://www.20minutos.es/deportes/noticia/laporta-juicio-tutumlu-1183524/0/). Laporta uscirà assolto dal procedimento perché nel suo agire non verrà riscontrato nulla di illegale. Quanto all'opportunità di rendere così promiscui il Barcellona e i suoi affari privati, non è roba da codice penale ma attiene piuttosto alla sensibilità personale.

Dal canto suo, Tutumlu mantiene rapporti col Barça negli anni successivi (https://www.diariogol.com/mas-futbol/el-agente-fifa-que-se-pasea-por-los-despachos-del-camp-nou-como-pedro-por-su-casa_459732_102.html) e espande il radicamento nel calcio spagnolo. Nel tardo autunno 2007 prova a comprare il Levante. Il piano non si realizza. Ma intanto che cerca di portarlo a termine, El Turco insulta Pedro Villarroel, l'uomo forte del club valenciano (http://archivo.marca.com/edicion/marca/futbol/1a_division/levante/es/desarrollo/1060566.html). E fra le tante alleanze che vengono strette c'è anche quella con Monchi. Nei mesi scorsi Tutumlu ha fatto addirittura da spin doctor per l'ex ds giallorosso, nel corso di un'intervista rilasciata a Il Tempo (https://www.forzaroma.info/rassegna-stampa/il-tempo/bayram-tutumlu-monchi-soffre-ma-restera/). Che i due vadano d'accordo lo si vede da alcune scelte di mercato fatte dalla Roma durante la gestione Monchi. Non soltanto i casi noti di Olsen e Under, ma anche quello meno noto di Rezan Corlu (https://www.insideroma.com/news/calciomercato/dalla-danimarca-roma-vicina-a-rezan-corlu-colpo-a-parametro-zero-id.85488). Qualcuno lo ricorda? Classe 1997, arrivato da quasi svincolato, proveniente dal Brondby che è un club danese in ottimi rapporti con El Turco (https://www.90min.com/posts/5067016-owner-of-danish-side-brondby-to-meet-with-barca-president-amid-rumours-of-youth-academy-coalition e https://jyllands-posten.dk/sport/fodbold/superliga/brondby/article4917790.ece/), Corlu gioca nella Primavera romanista durante la stagione 2017-18. Poi viene prestato ai danesi del Lyngby per la stagione 2018-19, e infine ceduto al Brondby durante questa finestra estiva di mercato, per ritrovarsi subito prestato al Lyngby. Costo di questa operazione per la Roma? Lo si può leggere fra le pagine dell'ultima semestrale: 50 mila euro per l'acquisizione dei diritti economici, e ben 140 mila (cioè quasi il triplo) in “Oneri accessori – compensi ad intermediari”.





LAUDRUP E LA CORSIA PREFERENZIALE ALLO SWANSEA - Ma dei tanti casi degni di menzione fra quelli che riguardano Bayram Tutumlu, il più rilevante viene svelato a dicembre 2016 da Football Leaks. Riguarda la connessione fra El Turco e Michael Laudrup, che è un suo assistito sin dai giorni in cui gioca nel Barcellona. La connessione prosegue dopo che il calciatore danese chiude la carriera agonistica, e registra un passaggio molto delicato quando Laudrup viene chiamato sulla panchina dello Swansea City. Inizialmente l'esperienza alla guida del club gallese va molto bene, come è certificato dalla vittoria della Coppa di Lega inglese a febbraio 2013 (5-0 in finale contro il Bradford City, primo trofeo vinto dal club gallese in una competizione ufficiale della federazione inglese). Ma da lì in poi le cose cominciano a complicarsi, e i risultati del campo c'entrano relativamente. A spiegare il motivo è una serie di articoli pubblicati da Politiken (qui uno dei principali: https://politiken.dk/magasinet/art5720379/Rekonstruktion-af-Laudrups-tid-i-Swansea-Tr%C3%A6nerens-fald-og-agentens-skjulte-gevinst), la testata danese associata al consorzio European Investigative Collaborations (EIC) che divulga i documenti di Football Leaks. Emerge che Laudrup sia un po' troppo sensibile ai calciatori proposti dal suo agente, e che invece recalcitri nel fare ingaggiare calciatori fuori dal giro di Tutumlu.




(Fonte: Politiken.dk)


Viene calcolato che El Turco sia coinvolto in sette trasferimenti da cui deriva il pagamento di commissioni per 4,3 milioni di euro (https://www.elmundo.es/deportes/football-leaks/2016/12/04/58434a92268e3eed068b45df.html). I calciatori in questione sarebbero: Chico Flores, Pablo Hernández, Roland Lama, José Cañas, Álvaro Vázquez, Alejandro Pozuelo e Ben Davies.






(Fonte: Politiken.dk. I valori monetari soono espressi in corone danesi)


Inoltre, l'agente prova a accrescere l'influenza all'interno del club gallese, ciò che desta allarme nella dirigenza dello Swansea. Fra le carte analizzate dal team di Football Leaks ce ne sarebbe anche una relativa all'accordo, firmato dopo il rinnovo del contratto di Laudrup nel 2013, che assicurerebbe a El Turco il 7,5% della cifra ricavata da ogni trasferimento in uscita realizzato dallo Swansea.
Quando a febbraio 2014 Laudrup sarà fatto oggetto di un licenziamento che sul momento verrà giudicato “misterioso”, i dirigenti dello Swansea accenneranno in una lettera riservata (di cui alcun stralci vengono pubblicati da Football Leaks) inviata all'associazione dei manager della Premier League i motivi di sospetto. Viene specificato che non vi sia nessuna prova di dolo, e che comunque l'indagine del club continuerà. Dal canto loro, Tutumlu e Laudrup smentiscono quanto pubblicato a dicembre 2016 dalle testate che partecipano all'operazione Football Leaks. In particolare, l'ex nazionale danese si affretta a scacciare il sospetto di avere percepito parte di quei pagamenti per intermediazione (https://www.bbc.com/sport/football/38219962). Resta il fatto che a partire da un dato momento la presenza di Tutumlu si faccia ingombrante per i dirigenti dello Swansea. E a confermarlo vengono in aiuto le fonti presenti sul web, che una volta di più si rivelano formidabile risorsa per costruire la verità storica. Potete trovare numerosi articoli datati giugno 2013 in cui si dice che la continuità di Laudrup sulla panchina dello Swansea sia a rischio. Il secondo capoverso di questo articolo pubblicato dall'edizione inglese di Goal.com parla chiaro: “Fonti interne al club hanno riferito a ITV News di ritenere che Bayram Tutumlu abbia tentato di influenzare la loro politica in materia di trasferimenti, e che adesso non vogliono più lavorare con lui” (https://www.itv.com/news/wales/2013-06-12/laudrup-future-in-doubt-as-club-cut-ties-with-agent/). Le rivelazioni di Football Leaks giungeranno soltanto tre anni e mezzo dopo. 

LA ROMA NON E' LO SWANSEA (O IL BRONDBY) - Dopo aver letto tutto ciò, assume ben altro senso il capoverso che chiude il comunicato di risposta della Roma a Tutumlu: “A tal proposito, la AS Roma sta parimenti valutando con attenzione se il Sig. Tutumlu abbia assunto ruoli e/o interessi, debiti o indebiti, in altre precedenti operazioni di mercato relative a calciatori del club nel recente passato”. Un messaggio ben chiaro alle orecchie di chi voglia coglierlo. Come a dire che, illazione contro illazione, questa è la Roma. Non lo Swansea, né tanto meno il Brondby.


@pippoevai

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