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  • Genoamania: oltre Sanabria c'è di più

    Genoamania: oltre Sanabria c'è di più

    • Marco Tripodi
    Ora tutti ad elogiare Antonio Sanabria, subito in rete al primo pallone toccato con la nuova maglia.

    Una rete bella ed importante ma che rischia di spostare l'attenzione dalla cosa più rilevante scaturita dalla serata di ieri. L'indicazione più significativa giunta dal Castellani non è tanto il tentativo di rimozione operato dall'ex Betis nella mente dei tifosi di colui che l'ha preceduto. Il vero merito del paraguaiano è stato quello di chiudere a doppia mandata una sfida cruciale per la stagione rossoblù.

    Vincere ad Empoli significa spedire la zona calda a meno 9 e mettere nel mezzo altre quattro squadre, tra cui lo stesso collettivo toscano. Alla vigilia di questo turno i timori che il Genoa potesse fare un pericoloso balzo all'indietro erano tanti e fondati. Il calendario proponeva infatti al Bologna, terz'ultimo, l'abbordabile sfida interna con il Frosinone mentre i liguri erano attesi dall'insidiosa trasferta del Castellani. Ipotizzare una vittoria dei felsinei e un contestuale passo falso del Grifone non era fantacalcio. Anzi si trattava di uno scenario ampiamente quotato anche dai bookmakers che nel caso si fosse verificato avrebbe invischiato pesantemente la classifica del Genoa.

    Poi però è arrivato il campo, come sempre giudice unico e inappellabile,  il cui verdetto ha ribaltato il peggiore dei copioni. L'errore che i rossoblù ora non devono commettere è quello di credersi già salvi dopo i tre punti conquistati ieri sera. La permanenza in A, vero e unico obiettivo stagionale , deve ancora essere conquistata e nessuno deve illudersi di averla già raggiunta. Tuttavia il passo fatto ieri sera potrebbe risultare decisivo, soprattutto dal punto di vista mentale, per una squadra che non vinceva in trasferta da 4 mesi e che nel frattempo aveva portato a casa una sola vittoria.

    Ora il il Genoa può permettersi di giocare nella migliore condizione psicologica possibile. L'importante sarà non dilapidare tutto con uno di quei gesti autolesionisti che spesso hanno caratterizzato la storia del club più antico d'Italia.

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