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  • IL PAGELLONE: Locatelli e Dzeko i re. Inter da 4, Sarri molla: 2. E Guida...

    IL PAGELLONE: Locatelli e Dzeko i re. Inter da 4, Sarri molla: 2. E Guida...

    • Stefano Agresti
    Ecco i nostri voti alla settima giornata di campionato.

    10 LOCATELLI. Un gol fantastico in mezzo a una partita impossibile: la prima rete in serie A di questo ragazzo è davvero una favola, indimenticabile non solo per lui (anche per i giocatori del Sassuolo, ad esempio). Da un bel po’ lo descriviamo come l’uomo del futuro, per il Milan potrebbe già essere il presente.

    9 DZEKO. Ogni giorno dicono che deve segnare di più e alla fine hanno convinto anche lui: “Bisogna che faccia un numero superiore di gol”. Poi andiamo a guardare la classifica dei marcatori e scopriamo che ne ha già realizzati cinque: solo Bacca (con due rigori), Higuain e Icardi hanno fatto meglio. Preziosissima la rete all’Inter, anticipando gli avversari sul primo palo con un movimento da grande centravanti; eccellente anche l’aiuto alla squadra, costante per tutta la partita. Uno dei migliori attaccanti del campionato, finora, alla faccia di tutte le critiche. Che si era meritato, ma che sta distruggendo.

    8 LA JUVE. La differenza rispetto a tutte le altre è che vince anche quando non gioca bene. Merito di un organico ricco di campioni decisivi, di una cattiveria agonistica senza eguali, di una tradizione che magicamente spinge verso il successo. A Empoli soffre un’ora, poi apre la falla e dilaga. Con quei due là davanti, Higuain e Dybala, è tutto più facile. E il Napoli è già a meno 4.

    7 IL CHOLITO. Giovanni non è più il figlio di Simeone, ma un giovane attaccante di grandi qualità indipendentemente dal cognome. A Bologna segna il gol che dà la vittoria al Genoa, ancora più impressionante l’azione che lo porta a colpire il palo nel primo tempo. Non sappiamo se diventerà un campione, i segnali sono però incoraggianti.

    6 DONADONI. Il 6 è la media tra il 5 per la sconfitta in casa contro il Genoa e il 7 pieno per le dichiarazioni: “Non è colpa dell’arbitro, siamo stati noi a sbagliare, non ho voglia di lamentarmi per sperare di avere un aiutino alla prossima partita”. Quando si dice: una persona seria.

    5 SOUSA. Osservando le prestazioni di certi calciatori viola, a cominciare da Ilicic, si ha la sensazione che il tecnico portoghese debba ribaltare la Fiorentina: anche gli elementi ai quali è più legato, e che più gli hanno dato la scorsa stagione, possono essere fatti fuori. Chi sta in panchina, e gioca in Coppa o nell’ultima mezz’ora, sembra avere un altro passo rispetto ai suoi titolari fissi.

    4 LA RESA DI SARRI. Una vittoria nelle quattro partite giocate lontane dal San Paolo: troppo poco per il Napoli. Adesso, dopo due pareggi, in quel di Bergamo è arrivata anche la sconfitta: un cammino che non si addice a chi vuole provare a contrastare la Juve. Poi Sarri dice: “I bianconeri sono di un altro pianeta”. Lo sappiamo, ma non è una giustificazione per una sconfitta del genere. Contro l’Atalanta, non contro la Juve. La verità è che il Napoli ha in panchina un tecnico e maestro di calcio straordinario, che piange troppo.

    3 GASTALDELLO. A trentatré anni compiuti, è inammissibile che combini un tale disastro, arrivando a dare platealmente del matto a un arbitro che lo ha ammonito. E’ il principale, o forse l’unico, responsabile per la sconfitta del Bologna in casa con il Genoa.

    2 L’INTER. Il ko dell’Olimpico fa scivolare de Boer a metà classifica: troppo giù. Soprattutto se a questo si aggiungono le due pesantissime sconfitte in Europa League. Il trionfo sulla Juve finora è stato poco più che un’illusione, i nerazzurri continuano a essere in grave difficoltà.

    1 GUIDA. Clamoroso il rigore concesso al Milan, che permette ai rossoneri di rimettersi in carreggiata e avviare la rimonta sul Sassuolo: Niang commette un fallo, forse due, e ottiene il penalty. Non è il solo errore di una partita fallimentare: disastro totale. Ma davvero dobbiamo aspettare tanto, addirittura due anni, per poter finalmente avere la Var, la famosa moviola in campo? Con arbitri così, c’è grande necessità: affrettatevi.

    0 L’UDINESE. La squadra è modesta, e non da quest’anno, ma alla fine - come da banale refrain - a pagare è sempre l’allenatore (Iacnini, in questo caso), In realtà la squadra è costruita male: sembra che la vena magica dei Pozzo, abili a pescare campioni in ogni angolo del mondo, si sia improvvisamente esaurita.

    @steagresti
     

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