Redazione Calciomercato
Il verdetto dell'estate 2024: siamo forti in tutti gli sport, meno il calcio. Egonu e Velasco, complimenti e grazie
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Abbiamo vinto o ci siamo piazzati nei primi otto posti in ogni sport o disciplina. Nel calcio no. Sia maschile che femminile, è un dato di fatto, non siamo nella Top 10. Questo il verdetto, senza giustificazioni nè alibi. Non ci sono le scuse tipo troppi stranieri, perché volley e pallanuoto - per esempio - non sono campionati con le frontiere. Non esistono storie sugli impianti, perché San Siro e simili vanno per le lunghissime, è vero, ma in Italia nemmeno piste, piscine, pedane e palestre brillano per efficienza e modernità. Non abbiamo avuto vantaggi arbitrali, anzi, a dirla tutta, chi ci capisce di regole - non il sottoscritto - sostiene che nei momenti decisivi di scherma, judo, pallanuoto e in un paio di incontri di boxe (ma non quello della Carini con la Khalif) avevamo tutte le ragioni di protestare. Non divaghiamo nel lancio della fake news, specialità che i soliti noti hanno cercato intrufolare nell’Olimpiade. Restiamo a noi.
Ripetiamo l’evidenza. Abbiamo vinto medaglie o siamo stati comunque all’altezza in tutti gli sport. Davvero. Tutti meno il calcio. E sapete perché? Non esiste una risposta certa. Semmai un sospetto: perché in tutti gli sport - individuale e collettivo - gli allenatori lavorano sulla tecnica, non per caso si chiamano tecnici, e sulla psicologia di gruppo. Invece nel calcio, ci si perde in tanti discorsi. Troppi discorsi che scompongono una partita di calcio in dati confusionari, analisi retoriche e conclusioni complottiste. E così si finisce per perdere.
Ah, infine, complimenti con tutto il cuore a Julio Velasco e a Paola Egonu. Complimenti e grazie. Perché ci indicano cosa fare, ma soprattutto - di rimbalzo - ci insegnano cosa non dire.