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Imane Khelif contro Angela Carini: "Mi conosce da anni e voleva solo indebolirmi"
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La pugile algerina ha, poi, voluto difendersi da tutte le persone che hanno contestato la sua presenza alle Olimpiadi, etichettando le critiche subite come bullismo: "Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto, tutti gli uomini e le donne algerine, tutte le persone del mondo arabo e il mondo intero che si è schierato dalla mia parte in questa feroce campagna contro di me. Il bullismo ha conseguenze devastanti e può distruggere le persone, uccide i pensieri, lo spirito e la mente, divide i popoli. La mia famiglia a casa in Algeria è preoccupata. Li sento due volte a settimana, spero non siano troppo profondamente feriti da tutto questo. Vincere l'oro sarebbe la mia miglior risposta".
LA POLEMICA - Il caso mediatico era scoppiato perché si pensava che Imane Khelif fosse una persona trans e che quindi non avrebbe dovuto gareggiare in una competizione femminile. In realtà, però, la situazione è ben diversa ed è stata chiarita: non si tratta di una persona transgender, ma intersex. La pugile classe 1999, quindi, non è mai stata un uomo. E' una persona con differenze nello sviluppo sessuale e ha una conformazione fisica imponente.
PARLA LA CARINI - Poco dopo il match, la pugile azzurra aveva commentato così quanto successo durante l'incontro con l'algerina: "Non sono nessuno per poter giudicare. Non sono nessuno per prendere una decisione. Se questa ragazza è qui ci sarà un motivo. Io ho combattuto e sono salita sul ring, come è giusto che facessi. Nessuna protesta, mi adeguo alle regole. Mio padre ha voluto questo, lo faccio. Dio ha voluto questo, lo faccio. Va bene così. Il mio non saluto? Ho sbagliato, sono scesa dal ring per rabbia, ma non verso la mia avversaria".