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  • Immobile: 'Rinato grazie alla Lazio, Inzaghi come Ventura. Su Candreva e Pellè...'

    Immobile: 'Rinato grazie alla Lazio, Inzaghi come Ventura. Su Candreva e Pellè...'

    E' l'uomo del momento: con la sua doppietta Ciro Immobile ha steso la Macedonia e salvato l'Italia da una figuraccia, ma anche con la Lazio l'avvio di stagione è stato eccellente e proprio dai ringraziamenti ai bianconeri parte la lunga intervista concessa a Il Corriere dello Sport: "Adesso volo! E' fantastico. Il calcio è bello proprio perché ti offre sempre una seconda possibilità; poi tocca a te sfruttarla. Non è detto che debba andare sempre male... io ci credevo. Io devo proprio ringraziare la Lazio, per la fiducia e per la possibilità che mi ha dato portandomi a Roma. Quello che sto facendo di buono lì me lo tengo stretto e me lo porto in Nazionale: è questo il progetto. Sono tornato il cannoniere che ero. E' vero, mi sento nuovamente me stesso".

    INZAGHI E VENTURA - "Inzaghi mi ha subito coccolato come un figlio, mi ha fatto sentire importante. Come Ventura? Esatto, è proprio così. Il fatto è che quando vengo qui è la stessa situazione che sto vivendo alla Lazio. Io so quello che posso dare a lui e lui a me; diciamo che il nostro rapporto professionale non si è certo chiuso dopo che siamo andati via entrambi da Torino. Ricambiare quello che mi ha dato? Diciamo che in Macedonia ci sono davvero riuscito. Ed è giusto: il calcio è dare e avere, Ventura mi ha concesso la possibilità di giocare e io ho fatto centro".

    NAZIONALE - "A Skopje abbiamo avuto una reazione buona, quando siamo andato sotto e in difficoltà; è successo qui, è accaduto contro la Spagna, ovviamente sono contento per me, per il mister e per i miei compagni. Cosa avevo perso? Il fatto è che ho vissuto due annate particolari, prima a Dortmund poi a Siviglia. Quando venivo in Azzurro non ero pronto e concentrato e ho pagato la scarsa fiducia che avevo nei club. Esattamente il contrario di ora, sono contento perché più passa il tempo e più riesco a fare quello che voglio. E meno male che sono arrivati questi due gol. I più importanti della mia carriera? Direi proprio di sì. L'ho sempre pensato e detto: i gol in Nazionale sono il top, l'apice per un calciatore. E' stata una notte straordinaria: tutti mi hanno visto in tv, mia moglie Jessica e le bimbe Michela e Giorgia. Insomma, sono orgoglioso di quello che ho fatto".

    PELLE' - "Io so solo che non si gode dei problemi di un compagno. Graziano è un bravissimo ragazzo, non ha fatto quello che ha fatto con cattiveria. E comunque la decisione presa di mandarlo a casa è del mister e della Federazione, noi tutti eravamo concentrati sulla partita".

    TITOLARE - "Ora torno a casa sentendomi importante per questo gruppo, non titolare. So di avere la fiducia di tutti, e questo è quello che conta di più. Se ci fosse Candreva nella Lazio? Eh già (sorride, ndr), lo abbiamo fatto vedere in campo. Antonio mi ha servito due assist davvero belli. Qualche altro segreto? Sì, nel mio periodo più buio si è aggiunto un problema familiare legato a mia madre; da lì sono ripartito, da lì ho ritrovato la forza per tornare me stesso".

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